Ascoli Piceno-Fermo

Sicurezza in A14 tra terza corsia e arretramento: nel Piceno si accende il dibattito politico

Un apposito comitato chiede scelte condivise. Sull'argomento è intervenuto anche il Partito Democratico avanzando uno studio di fattibilità

A14

ASCOLI – La discussione tra la realizzazione della terza corsia e l’eventuale arretramento dell’A14 nel tratto compreso tra Porto Sant’Elpidio e Val Vibrata, dunque nel tratto che attraversa le province di Ascoli e Fermo, anima il dibattito politico e coinvolge le comunità del Piceno. Il ‘Comitato arretramento A14’, nato proprio con l’intento di favorire una scelta condivisa con le istituzioni di un’opera come l’ammodernamento del tracciato dell’A14 divenuto ormai improcrastinabile, avanza la propria proposta e ne spiega i motivi.

Il comitato

«La nostra posizione è per un arretramento dell’autostrada rispetto al tracciato attuale per due ragioni principali – spiega, ad esempio, Vincenzo Marini Marini, componente dello stesso comitato -. Innanzitutto, per il fatto che l’aggiunta di una terza corsia comporta dei lavori e, di conseguenza, anche dei disagi ulteriori per tanti altri anni. Poi per il fatto che l’arretramento libererebbe la possibilità di utilizzare il tracciato attuale come circonvallazione per tante realtà della costa e rivitalizzerebbe le aree interne. Sottolineo che il nostro comitato è finalizzato soprattutto a far sì che nelle comunità si dibatta una decisione che avrà un’influenza sulle generazioni future. Questo è evidente, non possiamo affatto nasconderci».

Il Pd

Nei giorni scorsi anche i rappresentanti del Partito Democratico della provincia di Ascoli hanno incontrato il comitato per valutare la possibilità di costruire una posizione politica condivisa e da proporre nelle sedi istituzionali. «Abbiamo valutato anche la loro proposta politica, trovando dei punti di contatto e di condivisione rispetto a quella che sarà la nostra richiesta – precisa il segretario provinciale Francesco Ameli, del Pd -. Chiederemo, per quanto ci riguarda, alla Regione e al Governo, nonché a Società Autostrada, la realizzazione di uno studio di fattibilità tecnico ed economica che non preveda esclusivamente la terza corsia ma anche la possibilità di arretramento per far sì che stavolta, davvero, possa essere la comunità a decidere. E in tempi veloci».