Ascoli Piceno-Fermo

Simone Fugalli, preparatore della Samb: «Con 2-3 settimane di preavviso potremmo essere pronti»

In questo lungo periodo di inattività, il preparatore atletico rossoblù spiega nel dettaglio cosa succede al fisico di un atleta che non può più lavorare sul campo

Il Preparatore Atletico della Samb Simone Fugalli

Simone Fugalli è il nuovo preparatore della Sambenedettese arrivato in questa stagione alla corte di Montero, tornato nelle Marche dopo una breve parentesi di un anno al Teramo. Il preparatore rossoblù, che vanta anche esperienze con Viterbese, Civitavecchia, San Cesareo e Samb stessa, spiega cosa succede al fisico di un calciatore che abbandona il lavoro sul campo e, pur continuando nella sua attività fisica, riesce a farlo solo a distanza:

«Purtroppo è la prima volta che ci troviamo ad affrontare questa situazione. La scorsa settimana abbiamo avuto anche l’onore di avere contatti con il centro di Coverciano, in particolare nella persona dell’ex mister Renzo Ulivieri, ora Presidente dell’Associazione Italiana Allenatori e tutti gli appartenenti alla classe dell’AIAC. Ci hanno comunicato di continuare con questi allenamenti e questo modus operandi, perché i calciatori sono degli sportivi, dei professionisti che, anche se tra le mura domestiche, devono continuare ad allenarsi. Possiamo proporre però solo esercitazioni non proprio attinenti allo sport che quotidianamente erano abituati a svolgere. Purtroppo dobbiamo attenerci, giustamente, alle normative governative, proponendo allenamenti prettamente casalinghi. L’obiettivo principale è quello di riuscire a mantenere nel limite delle nostre possibilità uno stato di fitness ottimale per il periodo che stiamo attraversando e monitorare i ragazzi durante gli allenamenti, proponendo anche esercitazioni diversificate quotidianamente per non far perder loro lo stato di forma che avevano al 10 marzo, giorno in cui ci siamo fermati. Non avendo un obiettivo, si naviga a vista, giorno dopo giorno.

Cerchiamo sempre almeno di fare un micro-ciclo settimanale basato un pochino sull’aerobico o sul neuromuscolare, quindi sulla forza ed altri giorni più sulla resistenza e sulla velocità, a seconda del micro-ciclo che dobbiamo affrontare. È evidente che questo periodo è de-allenante per i giocatori, perché mancano proprio quegli allenamenti specifici fatti sul campo. Gli allenamenti sono volti a migliorare il comparto fisico generale, non certo il calciatore, ma solo l’atleta. Mancano gli addestramenti specifici che il calcio richiama. Viene a mancare proprio la forza, fondamentale nel gioco del calcio, perché gli allenamenti coordinativi sono costituiti da una forza intramuscolare che allena il singolo muscolo, ma non tutta la catena muscolare e intermuscolare. Mancano quegli esercizi specifici mirati a determinare la bravura del calciatore e noi di giocatori bravi ne abbiamo molti alla Samb».

Quanto tempo ci vorrà per preparare la squadra ad una gara ufficiale?
«Dipende da cosa ci diranno, continua Fugalli. Dipende dal tempo che ci daranno a disposizione. Il calciatore fondamentalmente ha già perso una buona parte della condizione ottimale che aveva fino al 10 marzo, sicuramente qualche settimana servirà, ma il problema è comune. Quello che servirà ai giocatori della Samb servirà anche per gli altri. Sarà poi fondamentale ritornare a lavorare sul campo ed affrontare quella tipologia di allenamento che determina la bravura e la specificità del calciatore. Se riuscissero a darci almeno 2-3 settimane per ripartire, queste sarebbero fondamentali per noi. Riusciremmo a ri-allenare tutte le capacità condizionali dell’atleta. Si potrebbe tornare in 2-3 settimane ad una condizione tale per affrontare quelle partite che ci rimangono nel miglior modo possibile. L’unica preoccupazione mia invece, è che con meno di 2 settimane il calciatore potrebbe forzare la ripresa ed andare incontro ad infortuni. Non dobbiamo dimenticare che noi siamo qui per tutelare in primis la salute dei calciatori».