Ascoli Piceno-Fermo

Sisma, l’ascolano Babini alla guida dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione

Presidente degli ingegneri del Piceno, è stato assessore comunale ad Ascoli e candidato in una lista civica per Acquaroli. Promette collaborazione con sindaci e comunità del cratere sismico

Stefano Babini

ASCOLI – Una coppia ascolana al vertice del processo di ricostruzione post-sisma nelle Marche. Parliamo dell’assessore regionale e ex sindaco di Ascoli, Guido Castelli, e del nuovo direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, Stefano Babini.

Quest’ultimo prende il posto di Cesari Spuri, che ha guidato la struttura negli ultimi 4 anni e andrà in pensione. Ingegnere e dirigente del Genio Civile, Babini è stato nel passato assessore all’urbanistica del Comune piceno, e alle ultime elezioni regionali si era candidato nella lista “Civitas Civici” in appoggio ad Acquaroli presidente. Ma si è anche impegnato molto per rilanciare lo storico e mai partito progetto per la realizzazione della linea ferrovia tra Ascoli e Roma ( via Antrodoco, Rieti).

Pretare di Arquata

Dunque una nomina politica, più che tecnica ? Non la pensano così i suoi colleghi della Federazione regionale dell’Ordine degli ingegneri, che plaudono alla scelta della Giunta marchigiana, anche perchè Babini è di sicuro un professionista di lunga esperienza nel settore ed attuale Presidente degli Ingegneri della provincia di Ascoli : «La nomina di Babini, figura di notevole competenza nel settore – afferma Massimo Conti – presidente della Feding – è la conferma del grande lavoro svolto in questi anni dagli ingegneri marchigiani. Siamo certi che saprà interpretare il ruolo di direttore USR con la determinazione e la capacità che lo hanno sempre contraddistinto, senza disperdere quanto di buono è già stato fatto. In questa sua nuova funzione potrà contare sul sostegno e sulla massima collaborazione di tutta la Rete delle Professioni Tecniche della nostra regione».

Di certo per Babini un incarico rilevante ma anche molto difficile e impegnativo, considerando i ritardi che il processo di ricostruzione post-terremoto nelle Marche deve ancora scontare, a 4 anni dagli eventi tragici di agosto e ottobre 2016.

Il Commissario al sisma Giovanni Legnini ha detto in videoconferenza con gli amministratori pubblici che il 2021 sarà l’anno dell’avvio definitivo della ricostruzione. Sebbene stimato e apprezzato da tutti, a destra come a sinistra anche per le semplificazioni reali introdotte con l’Ordinanza 100, Legnini sa bene che il suo è più un auspicio che un piano d’azione vero e proprio. E che anche i suoi predecessori nell’incarico, a cominciare da Vasco Errani, si erano lanciati in annunci e promesse di rapido rilancio delle zone distrutte o martoriate dal terremoto, che poi non hanno avuto seguito concreto.

Tanto che neppure l’opera di rimozione delle macerie, in alcune aree del cratere è ancora terminata. Figuriamoci la ricostruzione! Ne sanno qualcosa le decine di migliaia di sfollati che si trovano o nelle casette sparse in 87 comuni del territorio regionale – dall’Ascolano al Maceratese – o in alloggi provvisori nelle città lontane dalla fascia montana colpita dalle scosse. Ma la fiducia si sa, è l’ultima a morire. E anche oggi, come prima la parola d’ordine della politica è accelerare..

Riuscirà Babini a snellire la macchina burocratica e favorire la ripresa dei centri dell’entroterra investiti dal sisma del 2016 ? Tutti se lo augurano, compreso lo stesso nuovo direttore dell’Ufficio speciale, che conosce i problemi sul piano tecnico come pochi : «La mia preoccupazione è di riuscire a ottenere quegli importanti risultati che il nostro territorio aspetta ormai da tanti anni– dichiara Babini- svolgerò questo incarico con grande rispetto verso le nostre comunità, condividendo scelte e iniziative con i Sindaci e posso dire che l’USR può contare al suo interno su professionalità tecnico amministrative rilevanti e che dovranno essere valorizzate per fornire soluzioni rapide a tutti» .

Da ricordare che su scala più ampia, quella delle 4 regioni coinvolte nel terremoto del 2016, saranno 150 le nuove assunzioni previste per gli Uffici speciali per la ricostruzione. Un segnale importante che dovrebbe favorire una velocizzazione delle pratiche riguardanti le domande private sul territorio del cratere, in particolare per quelli che devono intervenire per riparare danni lievi a case e strutture lesionate.

Questo in parallelo ai PSR- Programmi straordinari di ricostruzione, introdotti dall’Ordinanza 101 del Commissario Legnini, e verso i quali sembra che i Comuni coinvolti si stiano orientando. Nel 2021, covid permettendo si capirà se tutto questi progetti e procedure nuove saranno stati efficaci.