Il Commissario Straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini – dopo la pubblicazione avvenuta ieri in Gazzetta Ufficiale, del decreto semplificazioni che dà attuazione a un primo pacchetto di misure necessarie per accelerare la ricostruzione del centro Italia – ha espresso la sua «soddisfazione per le norme di semplificazione e quelle sui poteri commissariali contenute nel decreto appena varato dall’esecutivo. Si tratta delle prime importanti risposte attese, alle quali dovranno seguire quelle sul personale, i professionisti, lo sviluppo economico che il Governo si è impegnato a varare con il prossimo decreto».
«La ricostruzione pubblica e quella privata potranno trarre un beneficio molto grande dalle norme di semplificazione di carattere generale sia urbanistiche che di affidamento dei lavori pubblici e da quelle specifiche per il sisma contenute nel Decreto Semplificazioni – ha aggiunto Legnini – con questi ultimi interventi di legge il quadro normativo che regola la ricostruzione è sensibilmente migliorato. Va ora completato con alcuni provvedimenti, che saranno definiti nei prossimi giorni in un tavolo di lavoro a Palazzo Chigi e con il MEF, per avviare la stabilizzazione del personale e prorogare i rapporti in essere, fornire risorse stabili al sostegno delle attività produttive, rivedere i compensi dei professionisti, garantire le entrate dei comuni e la proroga dello stato di emergenza che scade a fine anno».
Le deroghe urbanistiche, oggi previste solo per il rifacimento degli edifici nei comuni più danneggiati dal sisma, vengono estese dal nuovo Decreto a tutti i 138 comuni del cratere, mentre per la certificazione della conformità urbanistica i comuni e i professionisti potranno basarsi sui titoli legittimi dell’edificio preesistente, purché non siano modificati i volumi e non ci siano illeciti edilizi. «Un chiarimento importante – ha detto il Commissario – che agevola la certificazione dei progetti da parte dei tecnici e il lavoro dei comuni e che può essere una forte spinta all’uso delle nuove procedure, molto più rapide, previste dall’Ordinanza 100. Senza contare le norme di carattere generale che semplificano notevolmente l’attività edilizia e che possono dare un’ulteriore spinta».
Per la ricostruzione pubblica, a partire da quella delle scuole, il provvedimento appena varato prevede che gli affidamenti di incarichi di progettazione e di esecuzione delle opere sotto la soglia comunitaria (5,350 milioni di euro) siano regolati dalla procedura negoziata, la più celere prevista dal codice degli appalti. I lavori sulle chiese, per importi sotto la soglia comunitaria, potranno avvenire con le regole della ricostruzione privata e con affidamenti diretti, anche degli incarichi di progettazione. Con le nuove misure vengono conferiti inoltre più estesi poteri in deroga al Commissario per le opere pubbliche particolarmente complesse – che saranno individuate in un apposito elenco – e per gli interventi nei centri storici dei comuni maggiormente colpiti dal sisma. Il Decreto contiene anche una norma di raccordo tra la legislazione ordinaria e quella speciale sulla ricostruzione che attribuisce ai cittadini e alle imprese la facoltà di optare per la disciplina più semplificata.
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Soddisfatto anche il presidente Anci Marche e coordinatore delle Anci regionali Maurizio Mangialardi. «Come coordinamento abbiamo lavorato a un documento di sintesi approvato in assemblea che il presidente dell’Anci Antonio Decaro aveva portato in audizione al governo, partito dall’impulso dato dall’Anci al Governo e al Parlamento – ha ricordato -. Il Decreto approvato contiene norme riferite alla governance, alla ricostruzione pubblica e privata. Il testo ha infatti accolto le istanze precedentemente accantonate dalla Commissione Bilancio della Camera, decisione che aveva provocato la forte reazione dei territori e della stessa Anci, che aveva chiesto anche un incontro al premier Conte».
«Sulla ricostruzione privata – sottolineano il presidente Mangialardi e i sindaci della Cabina di coordinamento – si risolve, una volta per tutte, il tema della modifica della sagoma, recuperando l’impostazione dettata da Anci nelle tante audizioni parlamentari in merito alla definizione di ‘ristrutturazione edilizia’. Restano ancora da definire, nell’ambito del prossimo Decreto sullo scostamento di bilancio, tutte le misure che comportano invece un impegno economico, che dovranno trovare adeguata copertura in funzione delle esigenze relative alla dotazione di personale, della proroga dello stato di emergenza e del sostegno economico a famiglie e imprese» concludono.