ASCOLI – Ancora furbetti del CAS nella provincia di Ascoli. Li ha scoperti la Guardia di Finanza, nel corso di accertamenti erogati da un Comune del Piceno agli sfollati del terremoto. Si tratta di presunte irregolarità nelle percezione di contributi per l’autonoma sistemazione, per un valore complessivo di 286 mila euro.
Una somma importante che ha evidenziato la presenza di anomalie tali da far scattare i controlli del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle – delegato dalla Corte dei Conti – Procura Regionale di Ancona, nei confronti di 23 beneficiari.
Assenza di stabile residenza nel Comune
Questi ultimi erano stati sgomberati dalle loro abitazioni a causa del sisma dell’agosto e dell’ottobre 2016. Ma secondo la Guardia di Finanza, gli stessi avrebbero compiuto violazioni amministrative e contabili derivate dalla «mancanza della stabile e continuativa residenza sul territorio comunale in data antecedente agli eventi sismici del 2016».
Dunque i 23 beneficiari del CAS, pur avendo immobili lesionati, non avrebbero avuto il diritto a percepire le somme erogate dagli enti pubblici. Da qui gli accertamenti svolti in collaborazione con la Corte dei Conti, che hanno configurato un danno erariale consistente.
Più volte negli ultimi anni, in diverse province della Marche sono stati stanati furbetti del CAS. Nell’Ascolano poi, nel luglio 2021 a 150 famiglie fu revocato il contributo di autonoma sistemazione con tanto di segnalazione alla Procura della repubblica.
Da ricordare che per chi è in regola con i requisiti di legge, la scadenza per la presentazione delle domande per avere il beneficio è stata prorogata al 31 maggio 2022.