Ascoli Piceno-Fermo

«Sospendere le scadenze della ricostruzione privata»: ad Ascoli protestano gli ingegneri impegnati nel post sisma

L'Ordine alza la voce. L'ex sindaco Celani: «Troppi ostacoli e, spesso, veniamo considerati dei capri espiatori»

Immagine di repertorio

ASCOLI – La sospensione di tutte le scadenze in essere che riguardano la ricostruzione privata e la convocazione di un tavolo tecnico-politico regionale per affrontare il tema della pianificazione e programmazione monitorata della stessa ricostruzione post terremoto. Sono queste le richieste che arrivano dall’ordine provinciale degli ingegneri di Ascoli, e in particolar modo dalla commissione ‘Sisma’ presieduta dall’ex sindaco Piero Celani.

L’intervento

Tante, infatti, sono le difficoltà che i professionisti si trovano a dover affrontare nel settore della ricostruzione privata. «C’è una sempre maggiore burocratizzazione delle pratiche e, tra i vari ostacoli, troviamo anche la mancata approvazione in tempo utile di un testo normativo unico, snello e facilmente consultabile – spiega Celani -. Per non parlare, poi, della mancata revisione della piattaforma digitale ‘Mude’, in modo da rendere più semplice il suo utilizzo, e delle tempistiche di erogazione dei Sal. A ciò si aggiunge la richiesta, spesso ridondante, di documenti già in possesso dagli uffici. Tutte tematiche su cui la commissione Sisma e l’intero ordine intende confrontarsi in tempi brevi con i responsabili della ricostruzione, vista anche la grande difficoltà riscontrata nel reperire gli operatori economici. Perciò dichiariamo, ancora una volta, l’impossibilità, da parte dei professionisti incaricati, di rispettare le scadenze, viste le complessità degli iter progettuali ed anche la concomitanza degli altri impegni da portare a termine. I tecnici – prosegue Celani -, non possono essere additati di nuovo a capro espiatorio per tale impossibilità, e al tempo stesso riteniamo che nessun cittadino terremotato debba vedersi ledere il sacrosanto diritto di percepire il contributo di autonoma sistemazione o di fruire della soluzione abitativa di emergenza finchè non venga adeguatamente pianificato e programmato il processo della ricostruzione privata anche con monitoraggi che tengano conto delle difficoltà burocratiche, amministrative, socio-economiche e ambientali della ricostruzione privata».