ASCOLI – L’impegno preso è stato mantenuto: dalla Camera dei deputati è arrivato il via libera per il Superbonus e la cessione del credito nell’area del cratere del sisma 2016, nonché dei crateri che si sono originati dai terremoti verificatisi dal 2009 in poi. Si tratta di una misura fondamentale nel percorso di rinascita dell’Appennino centrale, che è stata accolta con entusiasmo e soddisfazione soprattutto nel Piceno.
I commenti
A commentare la novità è, innanzitutto, l’ex sindaco di Ascoli e ora senatore, nonché commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli. «L’emendamento approvato garantisce fino al 2025 la cessione nel credito di imposta e lo sconto in fattura per gli interventi di ricostruzione che usufruiscono del 110% per le lavorazioni non coperte da contributo sisma – spiega Castelli -. Il mantenimento della cessione del credito d’imposta e dello sconto in fattura nel solo cratere sismico rappresenterà certamente uno stimolo per le imprese a lavorare nel grande cantiere della ricostruzione. Il 110%, abbinato alla ricostruzione, consentirà di rafforzare la sicurezza degli edifici e di renderli sostenibili sotto il profilo energetico e ambientale. Esprimo sincera soddisfazione e ringrazio il Governo e la maggioranza per lo sforzo compiuto e l’attenzione mostrata nei confronti delle nostre comunità». Soddisfazione bipartisan, come conferma il parlamentare del Partito Democratico, Augusto Curti, ex sindaco del piccolo borgo piceno di Force. «Un risultato che premia l’attività posta in essere, insieme ai colleghi del Pd, con l’obiettivo di sanare il grave danno provocato dal Governo – sottolinea Curti, senza risparmiare critiche -. Nello stesso emendamento, le misure relative al Superbonus sono state estese alla ricostruzione degli immobili danneggiati dall’alluvione dello scorso settembre, nel nord delle Marche. Anche in questo caso, da mesi, chiediamo di elevare il livello di attenzione e l’incisività degli interventi. Certamente l’inserimento di questa estensione è da apprezzare anche se non può essere considerata esaustiva. Per quel che concerne i territori alluvionati, infatti, il 110% va valutato come una misura complementare – conclude l’onorevole del Piceno -. Confidiamo che in futuro venga riservata più attenzione nelle scelte, così da non disperdere tempo prezioso nella rincorsa agli errori».
I dati
A proposito di Superbonus, intanto, vale la pena anche elencare alcuni dati relativi al Piceno. A cominciare dal fatto, ad esempio, che in tutto il territorio della provincia di Ascoli sono oltre 3.700 i fascicoli presentati per avviare i lavori, per un totale di oltre un miliardo e 66 milioni di contributi per la ricostruzione privata concessi. Di questi, sono stati già stanziati 564mila euro. Il Comune del Piceno nel quale sono state presentate più pratiche, ovviamente, è quello di Ascoli, visto che nel capoluogo si tratta di circa mille domande. Al secondo posto c’è il borgo terremoto di Acquasanta Terme, con 500 pratiche, mentre nell’altro paese drammaticamente colpito dal sisma del 2016, ovvero Arquata del Tronto, sono state presentate circa 300 pratiche.