SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un vero e proprio terremoto in casa Samb. I calciatori rossoblù, infatti, hanno deciso di non scendere in campo nel prossimo match del campionato di Serie D, che domenica li vedrebbe sfidare il Porto D’Ascoli nel tanto atteso derby della riviera. Gli atleti, senza rimborsi spese da quattro mesi, hanno proclamato lo stato di agitazione.
La situazione
Dopo la sconfitta rimediata domenica contro il Trastevere, infatti, alla ripresa degli allenamenti al Samba Village di Stella di Monsampolo del Tronto, è andato in scena l’ennesimo incontro con il delegato Andrea Fiumana dell’Associazione Italiana Calciatori. A fare il punto della situazione è stato il capitano Federico Angiuelli. «Il presidente ci ha promesso che entro giovedì o venerdì anticiperà una parte dei rimborsi – ha spiegato il calciatore della Samb -. In caso contrario, siamo pronti a non giocare contro il Porto d’Ascoli». Da norme federali, alla terza rinuncia i rossoblù verrebbero esclusi dal campionato. Ma non è escluso che Renzi decida, nel caso, di schierare la formazione Juniores. Di sicuro i fronti aperti restano tanti. C’è da pagare la fattura di gennaio del servizio di sicurezza allo stadio per l’eventuale gara col Porto d’Ascoli. E poi sono appena andati a sentenza altri due lodi arbitrali relativi agli equi indennizzi che riguardano due calciatori della gestione Domenico Serafino. Quanto agli eventuali nuovi acquirenti della società rossoblù, c’è sempre tanto silenzio e il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo, ha annullato l’incontro di giovedì con l’agente Claudio Anellucci, referente dell’azienda interessata a prelevare il club della riviera delle palme.