Ascoli.- La terza corsia dell’A41 non s’ha da fare. Monta la protesta delle categorie economiche per il nuovo rinvio del progetto per l’ampliamento dell’autostrada adriatica nel sud delle Marche. Appena all’inizio del dicembre scorso il Ministro dei Trasporti Paola De Micheli, ex Commissario alla ricostruzione post-sisma, aveva annunciato investimenti per l’opera pari ad 1,3 miliardi.
Ma secondo Confartigianato Ascoli-Fermo e Macerata, nel piano industriale 2020-2023 della società Autostrade non c’è traccia della terza corsia nel tratto marchigiano, e fino al casello di Giulianova (Teramo). Per l’azienda che gestisce la rete esisterebbe «un problema di pianificazione a medio e lungo termine», che impedirebbe la realizzazione attuale dell’intervento. Insomma l’opera non è una priorità per Autostrade, ed evidentemente neppure per il Governo e il mondo politico nazionale. E questo nonostante tutto quello che è accaduto negli ultimi anni.
Costruita negli anni Settanta per un traffico molto più ridotto rispetto a quello presente, ad ogni problema o incidente di rilievo il tratto a due corsie dell’A14 impatta in maniera drammatica sulla circolazione sulla dorsale adriatica e provoca ingentissimi danni all’economia marchigiana.
L’incendio alla galleria Castello a Grottammare nell’agosto 2018, ha comportato ripercussioni pensantissime che si sono trascinate per un anno e mezzo sull’asse viario, causando notevoli conseguenze negative non solo sull’autotrasporto ma su diversi settori vitali della regione, a cominciare dal turismo (al netto del covid). E ciò anche a seguito del sequestro giudiziario di alcuni viadotti per via delle barriere non a norma, che ha peggiorato se possibile il quadro complessivo.
Da qui la richiesta rinnnovata da parte di artigiani, industriali, forze politiche di pensare ad una terza corsia anche a sud, come soluzione utile ad affrontare le necessità delle imprese e dei cittadini ed anche ad evitare il ripetersi di incidenti che viadotti e gallerie registrano ogni anno, specie tra i caselli di Pedaso e San Benedetto.
«L’autotrasporto ha subito un crollo del 30% – ricorda Roberto Grazioli, presidente regionale di Fita-Cna – e non può resistere ancora a lungo di fronte a questa situazione. La terza corsia è opera fondamentale per le Marche e la fascia adriatica, anche ci rendiamo conto che i costi di realizzazione sono alti e l’impatto sulle città costiere rilevante. L’unica alternativa – aggiunge Grazioli – sarebbe quella di un arretramento dell’autostrada, facendo diventare il percorso attuale parte della viabilità urbana».
Un’ipotesi questa che invece Confartigianato Ascoli e Macerata non ritiene plausibile: « L’arretramento è un progetto utopistico – sostiene Giorgio Menichelli, direttore provinciale – mentre invece la terza corsia è attuabile così come è stata come la fascia nord delle Marche. Ci vuole una volontà comune delle forze politiche e sociali, sull’esempio anche della Quadrilatero, per trovare le risorse e avviare i lavori».
Per questo, dopo l’assenza del progetto in questione nel piano industriale di Autostrade e l’annuncio di due mesi fa del Ministro De Micheli, Cgia ha protestato per prima rispetto al cambio di direzione: «È una beffa che non ci aspettavamo – prosegue Menichelli – e che può rimettere tutto in discussione ancora una volta. Ma come è possibile andare avanti con questa infrastruttura dopo le code chilometriche e le 16 ore di attesa dei mezzi in transito subiti dagli operatori, i disagi alla cittadinanza e i danni provocati a intere settori locali, a cominciare dal turismo con le filiere collegate ? Ce lo devono spiegare».
Confartigianato ha chiesto aiuto alla Regione Marche per cercare di superare il problema, anche se la competenza tecnica è in campo ad altri. Sperando sempre che i parlamentari del sud della regione facciano qualcosa, anche se negli ultimi due anni e mezzo le risposte non sono arrivate : «Le sollecitazioni sono state tante – conferma Natascia Troli, presidente di Cgia Ascoli – ma i riscontri quasi nulli.»
Dal canto suo Guido Castelli, Assessore regionale al bilancio ed ex sindaco di Ascoli che conosce bene la questione, dichiara: «Sono molto allarmato dalla notizia che nella programmazione di Autostrade non ci sarebbe la Terza corsia dell’A14, perchè confidavo in quanto già dichiarato dal Ministro De Micheli. Si tratta di un’opera fondamentale – sottolinea Castelli – non solo per la provincia o per la regione, ma per l’intera nazione e ciò perchè essa è di vitale importanza per i trasporti lungo tutta la dorsale adriatica. La Regione Marche si farà sentire anche attraverso il presidente Acquaroli e l’assessore alle infrastrutture Baldelli, con l’obiettivo di aprire un confronto sul tema».