ASCOLI- Smantellata un’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, operativa tra le province di Ascoli Piceno e Chieti: arrestate 13 persone e sequestrati circa 12 milioni di euro. Era accaduto a giugno 2021. I finanzieri del Comando Provinciale di Ascoli Piceno hanno da subito passato al setaccio le operazioni poste in essere dal sodalizio criminale che, tramite una simulata “copertura” documentale e contabile e con la complicità di “teste di legno”, hanno riciclato gli illeciti profitti per farli rientrare, in buona parte, ripuliti nella loro disponibilità.
Grazie all’efficace utilizzo delle banche dati disponibili sulla piattaforma “Dorsale Informatica” del Corpo, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ascoli Piceno hanno seguito questo flusso finanziario e documentale e concluso, nei giorni scorsi, mirate verifiche fiscali nei confronti di due società a responsabilità limitata e di una ditta individuale aventi sede nella provincia teatina, recuperando a tassazione circa 7,5 milioni di euro non dichiarati al fisco e IVA dovuta per 200.000 euro.
È scattata, pertanto, una nuova denuncia nei confronti di 5 dei soggetti già precedentemente segnalati alla Procura della Repubblica di Chieti, anche per l’ipotesi di reato di cui all’art. 5 D.Lgs. 74/2000, per omessa dichiarazione dei redditi, nella loro qualità di amministratori di diritto e di fatto delle aziende verificate.
L’esame dell’ingente mole di documentazione relativa alle fatture false poste a base del riciclaggio dei profitti del traffico di rifiuti metallici, continuerà anche per i prossimi mesi attraverso il monitoraggio dei flussi finanziari, che costituisce il metodo più efficace per individuare i capitali di origine illecita.