ASCOLI – Tanti, troppi dubbi, quelli che aleggiano sullo stabilimento Whirlpool di Comunanza, che dà lavoro a oltre 300 persone ma che rischia di essere gravemente ridimensionato a seguito dell’annuncio della vendita dell’asset europeo dell’azienda statunitense. Diversi gli scenari che si profilano, appunto, tra cui quello più estremo è rappresentato perfino dalla possibile chiusura del sito comunanzese. Una prospettiva drammatica per il territorio, sia dal punto di vista occupazionale che in termini di indotto generato.
La situazione
Il sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni, quindi, chiama a raccolta cittadini e stakeholder privati e pubblici a livello locale, provinciale e regionale «per far luce sulla situazione e mettere in atto ogni iniziativa per la salvaguardia e lo sviluppo di questo patrimonio irrinunciabile, un’azienda che fin dalle origini è stata un punto di riferimento e un volano di crescita per il territorio». A tal proposito, è stato promosso un incontro per il prossimo 22 luglio alle 17, all’auditorium Luzi, cui sono stati invitati a partecipare i sindacati e i componenti della giunta regionale, a cominciare dal presidente Francesco Acquaroli.
La speranza di Cesaroni è che possano essere presenti anche i rappresentanti dell’azienda. «C’è grande preoccupazione – conferma il sindaco comunanzese -. I segnali che arrivano non sono rassicuranti e nel corso di questo incontro vorremmo capirne di più sul futuro della Whirlpool. Parliamo di uno stabilimento con oltre 300 dipendenti, che è presente a Villa Pera da oltre cinquant’anni, e che ha un indotto significativo su tutto il territorio».
A prendere posizione anche il presidente del Bim Tronto, Luigi Contisciani, che è anche consigliere comunale proprio a Comunanza. «L’eventuale chiusura della Whirlpool rappresenterebbe un colpo durissimo per le nostre montagne e per la faticosa ripresa che stanno mettendo in atto le comunità delle nostre aree interne dopo il terremoto del 2016 – commenta Contisciani -. Per non considerare, poi, le ripercussioni che ci sarebbero sull’intero territorio piceno e fermano. Si rischia lo spopolamento totale del territorio. Mi auguro che all’incontro del 22 luglio possano partecipare tutte le parti in causa e mi auguro che possa partecipare direttamente anche l’azienda. L’obiettivo sarà quello di comprendere meglio la situazione alla quale andremo incontro».