Ascoli Piceno-Fermo

«Troppi femminicidi, l’amore non è violenza», il Piceno ricorda Melania Rea

La donna fu uccisa nel 2011 da Salvatore Parolisi. A Folignano, alla presenza del fratello, inaugurata la panchina rossa a lei dedicata

La panchina rossa inaugurata a Folignano e dedicata a Melania Rea nel 2023

ASCOLI – In tanti, nel comune piceno di Folignano, nel weekend hanno voluto ricordare Melania Rea, la giovane mamma uccisa dodici anni fa dal marito Salvatore Parolisi. Alla presenza dei familiari della donna, il Comune ha inaugurato una nuova panchina rossa, allestita vicino alla casetta dell’acqua, nella zona in cui la 28enne abitava prima che il suo uomo trasformasse l’amore in odio. Uccidendola con oltre trenta coltellate. Sulla panchina, donata dalla Fam, campeggia una targa con la scritta: ‘In memoria di tutte le donne morte per mano violenta di chi diceva di amarle’.

L’iniziativa

Una cerimonia toccante, quella presieduta dal sindaco folignanese Matteo Terrani. «È necessario tenere sempre accesi i riflettori sul problema della violenza di genere – ha spiegato il primo cittadino -. In un anno, in Italia, ci sono stati oltre cento femminicidi. Si tratta di un numero assurdo. Con questo piccolo gesto, oltre che Melania, vorremmo ricordare tutte coloro che hanno perso la vita in questo modo, uccise dai propri compagni o dai propri ex. È opportuno lavorare sotto il profilo culturale per fare in modo che simili tragedie, come l’ultima che purtroppo ha riguardato la giovane Giulia Cecchettin, non accadano più. Bisogna contrastare, in tutti i modi, l’idea dell’amore inteso come forma di possesso, che spesso sfocia nella violenza». Apposta anche una piccola targa con il numero 1522, quello cui ogni donna deve rivolgersi in caso di soprusi.

I familiari di Melania Rea insieme al sindaco folignanese Matteo Terrani

Il fratello

Presenti alla cerimonia, poi, anche l’assessore Angelo Flaiani, che era sindaco quando avvenne l’omicidio, oltre a tanti altri rappresentanti dell’attuale amministrazione comunale. Commosso anche l’avvocato Mauro Gionni, legale della famiglia Rea. «La battaglia contro la violenza di genere riguarda tutti noi – ha commentato il fratello di Melania, Michele Rea -. Ognuno, nel nostro piccolo, dobbiamo dare un contributo per far capire agli altri, soprattutto ai più giovani, che le donne non sono proprietà di nessuno. E vanno rispettate sempre. Mi fa piacere notare come Melania non sia stata dimenticata. Tornare qui, a due passi da dove mia sorella abitava, ci fa però soffrire perché ci riporta alla mente quei terribili momenti. Ma l’affetto di tutte queste persone prova almeno ad alleviare il nostro dolore. Questa panchina, dedicata a Melania, deve rappresentare un omaggio a tutte le vittime di femminicidio, che in Italia sono ormai troppe».