ASCOLI PICENO – Raggiri “sentimentali” sul web: nei guai un 32enne di Ascoli Piceno e un 49enne di Alba Adriatica. L’operazione, denominata “Cuori Infranti”, è stata portata a termine dai finanzieri di Ascoli Piceno.
A dare vita alle indagini delle Fiamme Gialle sono stati alcuni flussi finanziari sospetti. La Guardia di Finanza ha individuato quindi le tipiche condotte della truffa di carattere internazionale con trasferimento di capitali da e per l’estero e il reimpiego di proventi criminali; a confermare il quadro è stata una rogatoria giudiziaria avanzata da una procura distrettuale della Bulgaria a seguito di una denuncia presentata da una cittadina bulgara.
Le indagini si sono quindi spostate, con una delega conferita alla locale Autorità Giudiziaria, principalmente nei luoghi in cui i 54.300 euro erano stati trasferiti e le Fiamme Gialle hanno individuato un 32enne di Ascoli Piceno ma domiciliato a Porto San Giorgio e un 40enne di Alba Adriatica, in provincia di Teramo. Tutti e due sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa aggravata in quanto si facevano accreditare sui loro conti correnti le somme di denaro che venivano poi prelevate all’istante.
I due infatti, secondo le indagini della Guardia di Finanza ascolana, avevano messo in atto una truffa “sentimentale”, attraverso l’utilizzo dei social network, e mettendo in atto delle “manovre psicologiche” – che attiravano la fiducia delle malcapitate – e sono culminate con varie donazioni di denaro da parte delle vittime.
Il rapporto di manipolazione si era poi rivelato tanto forte quanto maggiore era la lontananza tra la vittima e il “partner ideale”. Le vittime infatti, tutte spinte dalla solitudine e dalla conseguente fragilità, pur di ottenere un incontro e soddisfare le richieste di aiuto materiale ed economico dei loro interlocutori erano disposte a versare ingenti somme di denaro, arrivando addirittura ad indebitarsi e a chiedere prestiti ai loro conoscenti.
Nello specifico la cittadina bulgara era stata raggirata in quanto uno dei due truffatori le aveva riferito di essere un cittadino canadese, che lavorava in una missione di pace in Iraq come maggiore generale, e che desiderava un esonero. Un esonero che era possibile avere, sempre secondo il truffatore, con un “riconoscimento” verso un secondo soldato che avrebbe accettato di sostituirlo in cambio di 2.500 euro.
Poi si passava alla seconda fase, quella dell’arrivo in un aeroporto bulgaro che però non è mai avvenuto. La donna, truffata con l’immagine di un biglietto aereo falso, aveva sborsato altri 15mila euro per far arrivare il suo “partner ideale” in Bulgaria. Nel giorno prefissato però all’aeroporto non c’era nessuno.
I due soggetti infatti, non appena si rendevano conto di aver ottenuto la fiducia delle loro vittime, cominciavano ad inventare storie di difficoltà economiche per risolvere le quali erano necessarie delle transazioni di denaro in contanti; con la promessa di una imminente convivenza dopo le varie “peripezie”, i due ingannavano le loro vittime, prevalentemente donne residenti in Svizzera, Bulgaria e Spagna che, accecate dal sentimento, mettevano mano al portafoglio, inviando somme di denaro destinate a sparire nel giro di pochi giorni.
L’operazione delle Fiamme Gialle picene ripropone l’annoso fenomeno dei raggiri ai danni delle persone emotivamente più deboli a causa della solitudine e della mancanza di tempo per frequentazioni affettive “reali”, circostanze sfruttate per vincere le condizioni di vulnerabilità e di minori capacità di difesa, al fine di estorcere denaro. Rimane sempre alta l’attenzione della Guardia di Finanza anche verso questi fenomeni ingannevoli e socialmente estesi, per i quali vale il suggerimento di una sempre maggiore cautela nelle relazioni con le persone che non si conoscono fisicamente e, soprattutto, dell’immediato distacco di fronte a richieste di denaro.