Ascoli Piceno-Fermo

Uil Ascoli alla Regione Marche: «Cambiare i protocolli delle RSA e riaprire le visite ai parenti»

Guido Bianchini, coordinatore sindacale dei pensionati: «Riceviamo ogni giorno richieste di aiuto dei familiari degli anziani. La campagna di vaccinazione over 70 è finita: è possibile aggiornare le procedure»

ASCOLI PICENO – «Occorre cambiare le direttive emanate in situazioni di emergenza e dare nuovi regolamenti che tengano conto del fatto che gli ospiti delle Rsa sono vaccinati e che tamponi e dispositivi di sicurezza sono ripetuti». Lo afferma Guido Bianchini, responsabile Pensionati della Uil di Ascoli Piceno.

«Quotidianamente – ricorda il sindacalista – siamo subissati da richieste per sollecitare un’iniziativa politica nei confronti della Regione Marche, proprio per la riapertura delle Residenze assistenziali. Come UILP riteniamo che non siano più accettabili le disposizioni della fase d’emergenza tuttora in atto. Queste regole scaricano tutte le responsabilità nelle direzioni delle strutture».

Allo stato attuale, le strutture sanitarie in questione impediscono di fatto alle persone di far vista ai loro parenti, che siano disabili o con disturbi psichiatrici. E questo anche se la campagna di vaccinazione sul territorio degli over 70 è terminata. Una situazione che aggiunge sofferenze a quelle già patite da migliaia di residenti in tutte le Marche, da un anno a questa parte. Perché riguarda anche pazienti che sono in fin di vita.

«La soluzione adottata lo scorso l’anno – sostiene Bianchini – con la chiusura all’esterno delle Rsa è stata quella più adeguata durante la terribile prima ondata.  Oggi però, in considerazione dei danni psicologici e fisici generati occorre urgentemente trovare una soluzione a questo problema. Come? Aggiornando protocolli e direttive della Regione in relazione anche alla campagna di vaccinazione in atto».

Il coordinatore della Uil Pensionati di Ascoli denuncia le continue «preoccupanti e accorate richieste di aiuto» da parte di familiari degli ospiti delle Rsa, che talvolta non riescono neanche ad avere informazioni sulle condizioni di salute dei loro cari, ricoverati nelle diverse realtà. 

Familiari che segnalano casi di depressione in aumento, disturbi del comportamento, regressioni degli anziani intuite durante i colloqui telefonici anche se saltuari. Ma la cosa peggiore naturalmente è quella della impossibilità di vedere, assistere, accompagnare un parente negli ultimi giorni della sua esistenza.
Dunque, secondo Uil Pensionati di Ascoli, bisogna cambiare strada e presto, per fare in modo che in questo Paese resti ancora un po’ di umanità, almeno nei confronti dei più fragili e malati.

«Oggi con le necessarie attenzioni – afferma ancora Bianchini – e con cautela e buon senso, visto che ci sono i dispositivi di protezione individuale e ci sono i vaccini, non è più accettabile che al dolore per la perdita di una persona cara si aggiunga anche lo strazio di non averla potuta vedere negli ultimi mesi. Una persona vaccinata, protetta e istruita sui comportamenti da tenere durante la visita, non è un pericolo né per se stessa, né per gli altri».  

«Occorre quindi trovare con la Regione – conclude il dirigente Uil – le modalità di riapertura degli ingressi ai parenti nelle Rsa, come sta già avvenendo in alcune strutture sanitarie di altre regioni».