ASCOLI PICENO – Sabato 29 maggio alle 15 manifestazione davanti alla sede dello stabilimento Pfizer di Ascoli. Ad organizzarla i Centri Sociali marchigiani, l’Ambasciata dei Diritti Marche, Ya Basta Marche e il Collettivo Caciara del capoluogo piceno. Obiettivo quello di «affermare che la salute è un diritto e non una merce, che i brevetti devono essere aboliti, che la ricerca, lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di cure e vaccini devono essere pubblici».
I ricavi colossali per la vendita dei vaccini
Secondo gli organizzatori della manifestazione, il colosso farmaceutico Pfizer e l’azienda tedesca BioNTech nel primo trimestre del 2021 avrebbero ottenuto ricavi pari a 14,582 miliardi di dollari, con un aumento del 45% rispetto allo stesso periodo del 2020. Solo dal vaccino per il Covid-19 sarebbero arrivate alle due società entrate per 3,5 miliardi di dollari. E per la fine di quest’anno i produttori del vaccino più venduto nel mondo puntano a produrre 2,5 miliardi di fiale con un ricavo stimato attorno ai 26 miliardi.
Sostengono i Centri Sociali e le altre associazioni: «La Commissione UE sta negoziando contratti pluriennali fino al 2023 per garantire altre 1,8 miliardi di dosi che pagherà circa il 50% in più dei costi attuali. Tutto questo dopo aver già investito 100 milioni di euro per la ricerca e lo sviluppo del vaccino stesso di Pfzier-BioNTech e aver speso 280 milioni di euro per acquistarne le dosi durante la fase di sperimentazione».
Ricerca finanziata da soldi pubblici e profitti privatizzati
E aggiungono : «Il Gruppo farmaceutico americano, tramite il partner BioNTech, ha beneficiato dei finanziamenti pubblici tedeschi e dell’uso di brevetti degli istituti nazionali di sanità americani, necessari per i vaccini a Rna messaggero. Esso è chiaramente frutto dei finanziamenti e della ricerca pubblici, però il prodotto finale e i profitti che ne conseguono sono stati privatizzati».
Da qui anche l’iniziativa della protesta davanti la sede ascolana della multinazionale Usa, perché secondo i promotori della manifestazione con il sistema del «libero mercato, del profitto e dei brevetti si colpisce al cuore ogni idea di uguaglianza sostanziale oltre al diritto alla salute di ogni essere umano, poiché si limitano o impediscono le possibilità di accedere a cure e vaccini».
Insomma, no alla logica capitalista su scala mondiale che le Big Pharma incarnano, soprattutto su questioni che riguardano addirittura la vita e la morte delle persone. E che, secondo i Centri Sociali marchigiani aumentano gli squilibri già forti tra paesi ricchi e paesi poveri, tra nazioni che possono o non possono pagare questo salato conto economico. Dunque, per i promotori della protesta di sabato prossimo, i brevetti sui vaccini devono essere aboliti.
Da ricordare che nello stabilimento Pfizer di Ascoli, dove lavorano 600 addetti, non si producono vaccini.