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25 anni dalla scomparsa del Maresciallo Mandolini, è ancora mistero. Rinviate le celebrazioni

Ogni anno a giugno si svolge una cerimonia piccola ma molto significativa per non dimenticare l'assassinio del militare. Quest'anno però le restrizioni legate alla pandemia non hanno permesso la commemorazione

I partecipanti alla commemorazione (foto: "Il quadrato")
I partecipanti alla commemorazione (foto: "Il quadrato")

CASTELFIDARDO – A causa delle restrizioni legate alla pandemia di Covid-19 e in ottemperanza alle disposizioni governative, la famiglia Mandolini ha ritenuto necessario rinviare la celebrazione del 25esimo anniversario della scomparsa del maresciallo Marco Mandolini, prevista per sabato 13 giugno, a data da destinarsi.

Il maresciallo fu assassinato sulla scogliera del Romito a Livorno il 13 giugno del 1995. Aveva solo 34 anni e la sua fine è ancora completamente avvolta nel mistero. Una cerimonia commemorativa si svolge ogni anno a giugno, piccola ma molto significativa per non dimenticare il parà e per lanciare un messaggio: i fratelli e tutti coloro che l’hanno amato non smetteranno mai di cercare il colpevole. La famiglia infatti non ha mai smesso di chiedere giustizia, di battersi soprattutto contro i tentativi di depistaggio. Fino a oggi però si è trovata di fronte un muro di omertà. Prima di morire Mandolini era stato reclutato in una squadra speciale della Nato in Germania, era diventato uno degli istruttori dei migliori reparti del mondo. Un lavoro di certo molto delicato per cui serviva estrema riservatezza.

«Per la nostra famiglia è un anno importante e significativo questo, avremmo voluto trascorrere questa giornata con tutte le persone care a Marco, ricordando un fratello, uno zio, un collega, un amico ma soprattutto un uomo – dicono i familiari -, che ha ingiustamente perso la vita a causa di mani ancora ignote. Con la speranza che il ricordo di Marco ci riunisca presto, stringiamo in un abbraccio chiunque avrebbe avuto il piacere di partecipare alla commemorazione».