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Anci Marche si appella al governo: «Accogliete le nostre proposte»

Il Presidente dell'associazione dei Comuni, Maurizio Mangialardi lancia l'allarme: «I paesi colpiti dal terremoto rischiano il dissesto. Ci auguriamo che il Senato prenda in considerazione le nostre richieste».

ANCONA – Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche, torna a farsi sentire. «Il testo del Decreto Sisma approvato dalla Camera è lacunoso – spiega il coordinatore dell’associazione regionale dei Comuni – e rischia di portare al dissesto i paesi del cratere e fuori del cratere».

«Siamo profondamente insoddisfatti del testo del Decreto Sisma Ter approvato dalla Camera in sede di conversione – ha detto Mangialardi -. Infatti sono stati respinti gli emendamenti provenienti dall’Anci volti a sostenere i comuni del cratere sotto il profilo dei vincoli di finanza pubblica».

I sindaci avevano chiesto ma non ottenuto, nonostante il sostegno dei parlamentari marchigiani, di poter svolgere un ruolo attivo nel complesso processo di ricostruzione. Tra le richieste principali quella di  preservare i Comuni del cratere dai rischi di un dissesto finanziario causato dalle implicazioni finanziarie del sisma, ottenendo la deroga all’obbligo del parere di bilancio (ex patto di stabilità)  per il triennio 2017/2019. Inoltre gli enti locali avevano chiesto di prevedere, anche per il 2017, un congruo e realistico effetto compensativo a fronte dello slittamento rateale del pagamento dei tributi comunali dell’anno in corso. Questi due provvedimenti sono considerati indispensabili per non soffrire problemi in termini di equilibri di cassa anche alla luce della necessità di anticipare risorse per il pagamento degli interventi in somma urgenza susseguitisi negli ultimi mesi.

Da ultimo erano stati chiesti specifici interventi normativi che contemplassero il ristoro del minore gettito della tassa sui rifiuti. Ad oggi è previsto, senza che peraltro siano noti tempi e modalità, il ristoro del mancato gettito Imu per gli immobili inagibili. Stesso meccanismo dovrebbe essere applicato per la Tari perché i contratti in essere di raccolta e smaltimento dei rifiuti non subiscono riduzioni nella prestazione del servizio proporzionale rispetto a quanto, per effetto delle ordinanze di sgombero, i contribuenti chiedono la cancellazione del tributo.

«L’auspicio – ha concluso il presidente di Anci Marche – è che il Senato non glissi sulle richieste dei Comuni come accaduto alla Camera e che non si scelga di devastare la capacità operativa dei comuni e dei territori vittime della più grave crisi sismica che l’Italia abbia mai vissuto negli ultimi 300 anni. Chiederemo inoltre al Presidente dell’Anci Decaro di sostenere con determinazione le nostre ragioni, che devono essere la priorità di tutti, non solo delle popolazioni dell’appennino. Infine ci appelliamo anche al Sottosegretario Boschi che ha già dimostrato disponibilità all’ascolto e la capacità di farsi carico delle istanze dei comuni del territorio».