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Vicenda Whirlpool: i sindacati incontrano la dirigenza. Pronta la mobilitazione

Le Rsu impiegatizie di Fiom-Fim-Uilm sono pronte a proclamare uno sciopero se, nella tavola rotonda fissata il prossimo 28 luglio, il Gruppo americano non chiarirà i dubbi sul futuro dei circa 248 esuberi

Whirlpool
La sede amministrativa di Fabriano della Whirlpool

FABRIANO – Rischio sciopero dei colletti bianchi della Whirlpool, ex sede amministrativa Indesit di Fabriano. Il 28 luglio prossimo fissato un incontro con i sindacati e il management della multinazionale americana.

Ormai da alcuni mesi è in atto in Whirlpool un confronto serrato e deciso tra le organizzazioni sindacali, territoriali e aziendali, e i vertici locali della Whirlpool sulla riorganizzazione delle sedi impiegatizie fabrianesi. In base all’accordo per la fusione del luglio 2015 era stato individuato un numero importante di esuberi, 240, da gestire entro la fine del 2018. «Nei vari tavoli territoriali e nazionali di verifica che si sono svolti nell’ultimo semestre, è emersa una diversità di interpretazione dell’accordo che sta portando a un clima di forte tensione tra i dipendenti delle sedi, con forti preoccupazioni per il futuro», scrivono in una nota unitaria i rappresentanti di Fiom-Fim-Uilm-Rsu impiegatizie.

«L’azienda continua a considerare come eccedenze tutte le persone che sono state oggetto di riqualificazione professionale (job rotation) e non ci si trova sul punto di partenza degli organici da cui iniziare a scalare i 240 esuberi, ossia l’organico in forza al momento della firma», secondo i sindacati.

Le parti sociali, inoltre, ritengono insufficienti le operazioni di insourcing (re-internalizzazioni) messe in campo dall’azienda e previste dal piano industriale, «mentre continuano operazioni di delocalizzazioni verso altri territori italiani, e anche verso la Polonia, di interi uffici in una mera logica di risparmio che però porta a un depauperamento delle professionalità sul territorio oltre al rischio di creare ulteriore disoccupazione una volta terminato l’ammortizzatore sociale».

Durante l’ultima assemblea del 7 luglio scorso si è deciso di intraprendere un percorso di mobilitazione e, negli ultimi contatti di questi giorni, tra le organizzazioni sindacali e l’azienda si è giunti alla convocazione di un nuovo tavolo territoriale, il 28 luglio prossimo, durante il quale «ci si confronterà nuovamente e si proverà ad arrivare una soluzione condivisa».

Ma i rappresentanti sindacali avvertono fin da oggi. «Nel caso l’azienda voglia mantenere la sua posizione, così come fatto fino a ora, già dai giorni immediatamente successivi saranno messe in campo tutte le azioni necessarie a trovare un accordo, nella logica di salvaguardare il tessuto industriale e sociale del territorio».