FABRIANO – Un Atelier della Legatoria Creativa all’interno del complesso monumentale del San Benedetto. Questa l’ultima iniziativa promossa dall’assessore fabrianese al Turismo, Giovanni Balducci, insieme al responsabile del museo della Carta e della Filigrana, Giorgio Pellegrini, e presentata questa mattina, 23 marzo, in Comune. Protagonista dell’iniziativa, Giuseppe Baldinelli, mastro legatore eugubino da oltre 35 anni durante i quali ha avviato aziende come RelegArt, Mastri Librai Eugubini, Officina Libris note per le loro produzioni in ambito nazionale e internazionale. Da oltre 15 anni collabora con il Museo della Carta e della Filigrana per conto del quale ha tenuto un corso in forma di “training on the job” di legatoria nell’ambito del progetto “Civiltà della Scrittura” finanziato dal Gal Colli Esini San Vicino, indirizzato a giovani disoccupati e inoccupati finalizzato alla creazione di nuove opportunità auto-imprenditoriali. Collaborazione proseguita negli anni successivi con corsi di legatoria nell’ambito dei workshop residenziali denominati “Paper Print & Book” organizzati da università e scuole d’arte internazionali, in collaborazione con il museo stesso.
La convenzione è già attiva ed entro un mese, l’atelier sarà attivo e funzionante all’interno del Museo della stampa a San Benedetto.
«Abbiamo acquisito una figura di primaria importanza. È un’altra perla da aggiungere al mondo della carta. Aveva già avuto contatti con Baldinelli e abbiamo deciso di rafforzarlo. L’Atelier nel museo della stampa rappresenta un percorso importante per ribadire il forte legame con Gubbio che sarà a servizio dello sviluppo della nostra città in un settore dove noi siamo stati pionieri. Un’apertura della città a sollecitazioni esterne, collaborazioni di primario livello e portare nuove e grandi professionalità per chi vorrà cimentarsi con questo settore. Baldinelli ci aiuterà a far crescere la nostra offerta turistica intesa come sviluppo della città inserito in un contesto comprensoriale. Questa è la nostra stella polare, ciò che abbiamo fatto in questi anni: aprire la città stringendo sinergie. Perché noi vogliamo un museo vivo e non statico, che diventa laboratorio, questo è il nostro obiettivo sia per il museo della carta che per quello della stampa. Stiamo trovando uno spazio di innovazione nel solco della nostra migliore tradizione».
Secondo Giorgio Pellegrini «abbiamo ampliato l’offerta sviluppando in modo orizzontale tutto il circuito: l’Atelier sarà un’officina e una fucina di artigianalità, dove il genio e il saper fare prenderanno forma grazie alla buona carta di Fabriano, dove quindi la creatività prende forma. Creare un atelier dove si fanno prototipi, novità, non il già visto. Il nostro museo è un magnete per creare anche opportunità economiche per fare impresa. Questo è il primo passo, speriamo di trovare un tipografo che sa creare, altri professionisti che fanno calligrafia e che i contatti con l’Accademia del design vadano a buon fine. Penso che con la presenza di Giuseppe Baldinelli avremo un catalizzatore importante».
«Credo che la visione dell’assessore Giovanni Balducci sia giustissima. È fondamentale, infatti, non lavorare da soli, ma come squadra, in sinergia. Da soli non si va da nessuna parte sia come territori che come professionalità. Spero di essere il primo tassello di un mosaico che trova nel San Benedetto un punto di aggregazione per varie professionalità legate alla carta. Nell’Atelier si porrà l’accento sulla creatività anche perché Fabriano è una città creativa, come ha anche certificato l’Unesco. Vedo una grande possibilità anche da un punto di vista lavorativo e occupazionale, perché professionalmente si sta creando un circuito completo dalla materia prima fino all’utilizzo più artistico della carta. La legatoria ha dei canoni classici, ma ci sono spazi di creatività anche in questo mondo. Le possibilità ci sono. Con l’arrivo auspicabile dell’accademia del Design l’aspetto della creatività può essere solo incentivato».
Dunque, l’Atelier si innesta nella realizzazione del polo artistico-museale del San Benedetto individuando allo scopo il piano terra e parzialmente il primo piano del complesso monumentale. La realizzazione del progetto ha consentito l’allestimento di una serie di sale, in cui sono esposti i macchinari da stampa tipografica e litografica, ottenuti in devoluzione gratuita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, oltre che da privati, restaurati e resi funzionanti grazie ai fondi dell’otto per mille ottenuti a questo scopo. L’intervento ha consentito anche l’allestimento di una piccola legatoria, della superficie complessiva di circa mq. 60, attrezzata con macchinari storici appartenuti ad Eligio Pellegrini, storico rilegatore fabrianese recentemente scomparso, e ad Andrea Tambini, rilegatore fabrianese, pure recentemente scomparso, oltre ad una sala per proiezioni e convegni al piano terra e due sale corsi per (calligrafia e miniatura) e gallerie attrezzate per ospitare per mostre temporanee al piano primo. Obiettivo dichiarato del progetto è quello di animare tali spazi con attività artistico – artigianali che completino idealmente la filiera della carta esponendo, oltre i mastri cartai del museo, anche le professionalità che concorrono alla realizzazione delle edizioni d’arte e di pregio, ovvero calligrafi, tipografi e rilegatori.
«L’Atelier della Legatoria Creativa – ha concluso l’assessore Giovanni Balducci – avrà una significativa ricaduta sul territorio sia in termini culturali, grazie all’incremento quali/quantitativo dell’offerta museale resa ai turisti, sia economici grazie alla ideazione e produzione di nuovi prodotti di legatoria da vendersi attraverso il bookshop del museo e delle nuove opportunità formative per giovani, inoccupati o disoccupati del territorio che intendessero intraprendere la professione di legatore d’arte. Promuovendo l’utilizzo della carta artigianale fabrianese nelle pubblicazioni artistiche e di pregio, perfettamente in linea con gli obiettivi istituzionali del museo di valorizzazione e promozione culturale delle proprie tradizioni manifatturiere che hanno portato al riconoscimento della città di Fabriano come Città Creativa da parte di Unesco».