ANCONA – «L’abitacolo interno era quasi sommerso d’acqua, si intravedevano i tergicristalli che si muovevano e poi le dita delle mani che spuntavano dai finestrini, per aggrapparsi. La situazione era molto grave e ci siamo immersi». Scampato il pericolo durante la bomba d’acqua che si è abbattuta sul capoluogo e tornato in questura con i cinque colleghi con i quali ha salvato la vita a due donne rimaste intrappolate dentro un’auto quasi colma d’acqua, racconta così quei terribili minuti vissuti questa mattina in via Caduti del Lavoro, il vice ispettore Benedetto Fanesi, 40 anni, di San Benedetto. Con lui, nel sottopasso allagato e dove una Citroen C4 Picasso con a bordo madre e figlia è rimasta bloccata e sommersa d’acqua fino al tettino, c’erano l’assistente capo Pietro Golia, 42 anni, pugliese, l’assistente Marco Cropo, 37 anni, siciliano, l’assistente Diego Ravarelli, 34 anni, anconetano, l’agente scelto Simone Cingolani, 33 anni, anconetano e l’agente scelto Andrea Fioretti, 33 anni di Morro d’Alba.
Tre pattuglie delle volanti dirette da Cinzia Nicolini che fiera dei suoi uomini ha detto: «Sono onorata di dirigerli». Angeli in divisa che poco prima delle 11 non hanno perso tempo e visto il rischio annegamento per le due donne si sono tuffati circondando la vettura da entrambi i lati del sottopasso. «L’acqua era arrivata al limite – prosegue Fanesi – le donne cercavano di stare su con la testa per respirare grazie alla bolla d’aria che si era creata all’interno. Grazie ad un buon coordinamento tra di noi siamo intervenuti e abbiamo trascinato via di peso quelle due donne, una ha 83 anni». Mentre Fanesi e gli altri agenti si avvicinavano al veicolo, l’agente scelto Cingolani ha avuto la prontezza di rompere con lo sfollagente un vetro posteriore della vettura. «Ho visto che c’era un seggiolino per bambini e ho temuto ci fosse un minore all’interno che stava annegando – racconta Cingolani – così ho dato un colpo. L’acqua interna è iniziata a defluire. In quei momenti c’è poco da pensare, bisognava solo agire. Ci siamo tolti i cinturoni e siamo entrati in acqua. Quelle due donne non riuscivano a dire nulla, erano molto provate, avevano già le labbra viola. Ci hanno comunque fatto un grande sorriso e detto grazie».
Per diversi minuti sono rimaste quasi sommerse dall’acqua piovana che aveva colmato il sottopasso e da quella putrida che risaliva della condotta fognaria. I poliziotti se le sono passate di mano per trascinarle via e metterle al sicuro e all’asciutto. Quasi non camminavano per la paura e lo choc. Dopo il salvataggio sono state affidate alle cure sanitarie. Sul posto è arrivata un’ambulanza. Stanno bene. La telefonata al 113 che ha fatto partire i soccorsi è arrivata alle 10.50. «C’era un’auto in panne – spiega Nicolini – coperta d’acqua. Abbiamo attivato subito le pattuglie perché la situazione era grave».
La sindaca Valeria Mancinelli, tramite un post su Facebook, si è complimentata con i poliziotti (postando una loro foto subito dopo il salvataggio) per l’intervento e l’aiuto dato mentre in città sono caduti 62 mm di acqua in un’ora e mezza. «Non capitava da quasi 60 anni», ha scritto il primo cittadino. Domani mattina, alle 12, ha invitato poliziotti e questore in Comune per un ringraziamento solenne.
Chiuse nell’auto sotto il ponte sommerso d’acqua, il salvataggio della polizia ripreso in un video