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L’abbraccio di Fabriano e di tutta la Chiesa a don Aldo

Il sacerdote scomparso a 89 anni si è anche scelto il vangelo per il suo funerale. A rivelarlo, il vescovo della diocesi Fabriano-Matelica, mons. Francesco Massara

FABRIANO – Tutta la città si è stretta attorno alla chiesa di Fabriano in lutto per la morte di don Aldo Mei, uno dei sacerdoti più amati e rispettati della diocesi di Fabriano-Matelica e non solo. A celebrare le esequie il vescovo, mons. Francesco Massara, insieme a buona parte di tutti i preti della Diocesi, oltre anche l’attuale segretario della Cei, nonché ex vescovo di questa diocesi, mons. Stefano Russo.

Per via della pandemia, ovviamente, gli ingressi sono stati contingentati e molti altri avrebbero voluto partecipare ai funerali di questo “Santo” sacerdote, come più volte è stato definito. Ma anche grazie a Radio Gold che li ha trasmessi in diretta Facebook, «la comunione di spirito è stata massima», come più volte sottolineato dai presenti. Monsignor Aldo Mei, probabilmente la personalità più in vista della città sia in ambito ecclesiale che culturale in genere, si è spento il 10 marzo, intorno alle 9:45 all’ospedale Carlo Urbani di Jesi dove era stato ricoverato a seguito del peggioramento del suo quadro clinico. Era risultato positivo al tampone per il Coronavirus. La camera ardente è stata allestita all’interno della cattedrale di San Venanzio, dove per tanti anni la presenza di Don Aldo è stata viva e presente.

Il Vescovo e i familiari di don Aldo Mei

Oggi pomeriggio i funerali. «Il vangelo del buon ladrone è stato scelto direttamente da don Aldo», ha rivelato il vescovo Massara. “Oggi sarai con me in Paradiso” è la frase che da 89 anni di vita e 66 di sacerdozio desiderava ascoltare da quel Signore, buon pastore, che ha sempre annunciato a tanti giovani nei molti anni d’insegnamento; nelle tante predicazioni soprattutto qui in cattedrale; nei molti ritiri alla comunità giovani dei giovani preti; nelle messe al suo “ospedale da campo dei sacerdoti anziani” della casa del clero che ha servito con instancabile spiritualità ed amore; nel lenire cuori affranti e spezzati di tantissime situazioni di dolore di cui si faceva prossimo con compassione, silenzio, vicinanza e preghiera. Come ci mancherà la tua telefonata o lo squillo al citofono, caro don Aldo, che facevi per compleanni, onomastici e anniversari, mai ne scordavi uno. “Oggi sarai con me in Paradiso” è la frase che per decine e decine di pellegrinaggi in Terra Santa ha proclamato, correndo come una gazzella tra le vie di Gerusalemme, Nazareth e Betlemme, facendo innamorate tutti di Gesù, del suo Vangelo, della sua geografia della salvezza, di quei luoghi intrisi di Dio. Venerdì mattina il Custode di Terra Santa ha celebrato all’altare del Calvario in Gerusalemme la Santa Messa per lui, così come mi hanno trasmesso gli amici dell’Opera Romana che lo ricordano con grande affetto», ha proseguito nell’omelia, mons. Massara.

L’uscita del feretro

Don Aldo ha sofferto per via del Covid, ma «anche lì era accanto a Cristo. Mi hanno raccontato che prima di accompagnarlo in ospedale da dove non avrebbe più fatto ritorno, nel suo letto, sul suo guanciale, aveva la teca con l’Eucarestia che io stesso gli avevo mandato per potersi comunicare una volta al giorno perché impossibilitato a celebrare la Santa Messa. “Oggi sarai con me in Paradiso” se lo è sicuramente sentito dire dalla Madonna del Buon Gesù che tanto, tanto ha amato in vita il caro don Aldo e che tanto ha pregato. Ogni volta che c’era un problema diceva: “prega la madonna che scioglie i nodi; tu parla alla Madonna, Lei risponde sempre perché è una persona educata”. Ed ora don Aldo che sei in Paradiso, nella “vita bella” come dicevi sempre; prega per la nostra Diocesi, prega per me Vescovo, per i sacerdoti e per i candidati al sacerdozio, prega per i giovani, le famiglie, i tuoi amici e parenti, prega per le migliaia di tuoi fedeli e figli spirituali, prega senza stancarti, anche perché a noi già ci manchi tanto, ma nella preghiera incontriamo te che sicuramente sei accanto al Buon Gesù tanto amato», le parole conclusive, con viva emozione e commozione, da parte del vescovo della diocesi Fabriano-Matelica, mons. Francesco Massara, prima di concludere la celebrazione. Il feretro è stato, quindi, tumulato al cimitero delle Cortine.