CASTELFIDARDO – Al via il terzo incontro della rassegna “Abitiamo il mondo” promossa, con il patrocinio del Comune, dall’associazione culturale “Abitiamo il bene comune”. Ospite della serata sarà Lidia Massari, docente di latino e greco al liceo classico di Recanati, non tanto in qualità di insegnante e studiosa ma soprattutto per la sua esperienza di persona che gira “su quattro ruote, senza essere un’auto”, come dichiara lei stessa. L’appuntamento è per venerdì 21 aprile alle 21.15 nella sala convegni (ex cinema comunale) di Castelfidardo.
Sempre dal suo estro linguistico scaturisce il titolo, bizzarro solo all’apparenza della serata: “Se mio nonno aveva le ruote era un carretto”. Parodiando l’andamento dei detti e della saggezza popolare, si cercherà di accostarsi con serietà ma senza seriosità al tema delle relazioni possibili e della mobilità autonoma per chi convive con la disabilità. Le domande che ci si porranno in sede saranno di questo genere: “Si offende qualcuno quando diciamo “disabile”? Cosa significa girare su quattro ruote (ma non essere un’auto)? Che cosa indica il simbolo della carrozzina su fondo blu? E perché i parcheggi disabili sono così larghi?”.
Che muoversi su quattro ruote e accedere anche a luoghi pubblici non sia così scontato e semplice neppure nell’Italia del ventunesimo secolo l’hanno sperimentato anche gli organizzatori della serata. I precedenti incontri della rassegna, quelli con la giornalista italo-siriana Asmae Dachan e con lo scrittore Adrian Bravi, hanno visto come scenario la biblioteca comunale. Senz’altro un’ambientazione di alto valore simbolico e in grado di creare una particolare atmosfera attorno ai relatori. Ebbene questo luogo, che dovrebbe essere il cuore pulsante della cultura di un paese, ha barriere architettoniche tali da non consentire l’accesso ai disabili. Ci si augura che toccare con mano questa realtà, com’è avvenuto in questa occasione, aiuti a riflettere e a trovare soluzioni partendo dall’assunto, come dice la prof. Massari, che “conoscere il mondo e intrecciare relazioni deve essere un diritto minimo garantito a tutti”.