FABRIANO – «Accendiamo Fabriano, con fatti concreti». Questo l’incipit dell’intervento di Sandro Tiberi, attivo da sempre nel mondo del volontariato e della cultura, quest’ultimo aspetto incentrato sullo sviluppo culturale e turistico della città, attraverso l’organizzazione di eventi.
«Come ogni lunedì i turisti che desiderano visitare la nostra città non trovano un presidio turistico d’informazione, come se il lunedì la città non accogliesse il turista. Alcune persone si sono lamentate perché nella piazza centrale, che è il cuore di Fabriano, non ci sia un punto d’informazione. In piazza del Comune, sotto il Loggiato di San Francesco, il Comune è proprietario di un locale che ora è vuoto, da troppo tempo. Forse è auspicabile che sia utilizzato per un punto di accoglienza e d’informazione turistica».
Come si potrebbe fare?
«Se il locale non fosse possibile aprirlo con il presidio di una persona, per motivi di costi, si può sempre mettere uno schermo che in tempo reale dica al turista i siti aperti, gli orari e tutte quelle informazioni utili per la visita alla città. Capisco che il video dovrà essere aggiornato quotidianamente da un addetto, ma considerato il numero di dipendenti comunali, non credo che sia una operazione non superabile. Certamente tutto questo sarà possibile se vogliamo che la nostra città cresca a livello turistico».
È tardi per puntare tutto sul turismo?
«Accendiamo Fabriano era una proposta creata, prima della crisi economica in Italia (del 2008), per dare uno stimolo al territorio nel recuperare quella identità turistico/culturale, che da tante persone era evocata, con l’obiettivo di portare anche uno sviluppo d’impresa e benefici di lavoro, nel tessuto sociale della nostra Comunità. Purtroppo “Accendiamo Fabriano” è stata solo un’idea, un approccio a eventuali progetti che non sono mai nati. In questo clima di incertezze nel 2008 arrivò, come una meteora, “Poiesis” una grande manifestazione culturale ideata e organizzata da Francesca Merloni che per cinque anni ha emozionato, avvicinato i fabrianesi e non, alla bellezza delle arti con ospiti di alto livello culturale».
Quindi, ancora è possibile implementare delle politiche incentrate sul turismo?
«Oggi la città della carta ha tutte le potenzialità per attuare una strategia che pianifichi l’accoglienza turistica, invitando il visitatore a seguire un percorso museale nei vari siti storico/architettonico di cui il nostro territorio è ricco. Investire sulla cultura, il turismo è l’obiettivo primario di cui tutta la comunità fabrianese si deve fare carico per lasciare alle nuove generazioni, una città aperta, accogliente, ospitale per un futuro turismo di massa».