I dati Istat non sono affatto incoraggianti per gli acquisti nei negozi di abbigliamento e nel settore del tessile: si registra di un meno 27,9% a luglio rispetto allo stesso mese del 2019. Viceversa invece esplode la vendita online e quindi l’e-commerce. Nel complesso, per quanto riguarda il commercio, se si analizzano i primi sette mesi dell’anno c’è stata una flessione generale dell’8,5%. Dati che preoccupano anche gli addetti del settore.
«Dati che ci preoccupano anche se per quanto riguarda il settore dell’abbigliamento possiamo dire che c’è stato un calo “minore” rispetto all’indice nazionale sulla nostra Regione dato che l’afflusso turistico di questi mesi è coinciso anche con momenti di shopping da parte dei tanti visitatori che hanno scelto le Marche – spiega Massimiliano Polacco, direttore di Confcommercio Marche Centrali -. Purtroppo ci sono state anche delle chiusure nel nostro territorio e molte attività non hanno riaperto dopo il lockdown».
«Si è registrato sì un calo dei consumi ma sono state evidenziate anche difficoltà strutturali legate al credito – ha aggiunto Polacco – e in tal senso siamo fortemente preoccupati perché nella nostra Regione non c’è più il controllo del credito dopo le vicende che hanno visto coinvolte Banca Marche prima e Ubi dopo».
«Le risorse regionali? In alcuni casi sono state minime e decisamente più interessanti nel settore del turismo mentre molto meno dal punto di vista commerciale – ha continuato il Direttore -. Diverso invece il discorso dell’aiuto al credito che sta dando un apporto importante; quel che è certo è che le imprese hanno bisogno di credito».
E poi c’è la digitalizzazione. «Noi abbiamo iniziato degli incontri per incentivare i negozi a lavorare con l’online – ha aggiunto Polacco -. Venerdì abbiamo avuto un incontro online con la disponibilità di 200 posti e ci sono arrivate 500 richieste per poter partecipare; questo significa che c’è grande interesse intorno alla digitalizzazione. Il negozio fisico insomma diventa una vetrina per l’acquisto che, poi, si fa online. Oggi c’è bisogno di questo passo in avanti e abbiamo molti esempi virtuosi nel nostro territorio dai quali poter prendere esempio».
«Ora ci aspetta un lungo inverno e le premesse non sono delle migliori soprattutto sul fronte sanitario dato che i contagi ci sono – ha concluso Polacco -. Ed è proprio questo clima di incertezza e di provvisorietà che rappresenta il danno maggiore per il commercio che ha timore di investire».