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Adornato: «I dottorati, occasione per unità di saperi tra atenei e imprese»

Tecnologie digitali per la salute, turismo linguistico e culturale, marketing dei sistemi agroalimentari, tossicologia forense sono alcuni esempi su cui sta lavorando l'università di Macerata frutto di progetti di ricerca internazionali

Giovanni lavora in un’importante azienda chimica e non c’è più prodotto che non sia certificato da lui. Giulia si occupa a livello internazionale del settore contrattualistico per uno dei più dei più importanti complessi cantieristici navali d’Europa. Chiara e Sabrina hanno aperto una start up a vocazione sociale che opera nel mondo del turismo. Sono alcuni degli esempi più significativi delle ricadute in termine di impiego dei Dottorati Eureka dell’Università di Macerata, un’iniziativa finanziata dalla Regione che, dal 2012, permette ai dottorandi degli atenei marchigiani di svolgere attività di ricerca anche all’interno delle aziende.

«La pluralità tipica delle Marche può diventare ricchezza se diventa sistema. Oggi è necessario proporre un nuovo modello di sviluppo per affrontare le sfide della contemporaneità. Questi dottorati rappresentano l’occasione per costruire una unità di saperi tra mondo accademico e imprenditoriale», ha detto il rettore Francesco Adornato. L’occasione è stata offerta dall’incontro con le associazioni di categoria organizzato nei giorni scorsi dalla Scuola di Dottorato e dall’ufficio per le relazioni con le imprese per presentare le opportunità di ricerca applicata. Erano presenti rappresentanti di Confindustria, Cna, Confartigianato, Camera di Commercio e delle aziende coinvolte nei progetti Eureka Tecne 90, Fincantieri e B-Chem.

Come hanno anticipato la direttrice della Scuola Laura Melosi e la delegata del rettore per l’imprenditorialità Francesca Spigarelli, supportate dalla funzionaria Catia Rossetti, la Regione insieme ai quattro atenei sta lavorando a un progetto, ancora più innovativo e unico in Italia, che prevede forti sinergie tra gruppi di imprese grandi e piccole e gli atenei nell’ambito di dottorati su tematiche di interesse per lo sviluppo di tutte le Marche.

Digital Humanities, tecnologie digitali per la salute, turismo linguistico e culturale, marketing dei sistemi agroalimentari, tossicologia forense sono solo alcuni dei campi di punta dell’Ateneo maceratese, che in questi settori può già mettere a disposizione una consolidata esperienza frutto di progetti di ricerca internazionali, come hanno illustrato i docenti Francesca Spigarelli, che ha ricordato anche la collaborazione con la multinazionale Philips, Stefano Pigliapoco, che ha annunciato un accordo con il Cnr, Edith Cognini, Alessio Cavicchi e Mariano Cingolani. Sull’importanza di sviluppare una cultura dell’innovazione, rendendo strategico il rapporto tra università e imprese, hanno insistito anche la direttrice generale di Confindustria Marche Paola Bichisecchi e il segretario di Confartigianato Macerata Giorgio Menichelli.

«Il dottorato di ricerca applicata è un’esigenza forte su cui il Ministero insiste dal 2016 – ha ribadito la professoressa Melosi – e che può portare innovazione all’intera Regione».