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Aerdorica, l’ex ad Belluzzi indagato per peculato e turbativa d’asta

Il successore di Marco Morriale (già a processo per gli stessi reati), colui che avrebbe dovuto risollevare le sorti della società di gestione dell'aeroporto di Falconara, è finito sotto inchiesta dalla procura dorica. La cifra sottratta contestata sarebbe vicina al milione di euro anche se la difesa parla di qualche centinaia di migliaia di euro

Giovanni Belluzzi
Giovanni Belluzzi

ANCONA – Aerdorica, indagato per peculato e turbativa d’asta anche l’ex amministratore delegato Giovanni Belluzzi, il commercialista di Mirandola. Il successore di Marco Morriale (già a processo per gli stessi reati), colui che avrebbe dovuto risollevare le sorti della società di gestione dell’aeroporto di Falconara, è finito sotto inchiesta dalla procura dorica. Tutto sarebbe partito da un esposto del cda guidato da Lorenzo Catraro, fatto nel 2016, poco dopo le dimissioni forzate di Belluzzi da Aerdorica (avvenute nel 2015). In quel contesto Belluzzi aveva chiesto una buonauscita di 350mila euro. Il cda si oppose contestando piuttosto i compensi che Belluzzi aveva preso durante la sua carica, non deliberati dall’assemblea dei soci ma solo dal precedente cda e contestando anche le consulenze a pagamento affidate alla società svizzera Helvia Partners (220mila euro più 679mila euro richiesti dalla società per il compenso relativo al buon esito della trattativa di privatizzazione). Società dove si ravvisava un conflitto di interesse perché lo studio Belluzzi, come indicato nel sito della Helvia, era collaboratore “of counsel”.

Il fascicolo, aperto un anno fa dal pm Paolo Gubinelli ma del quale si è avuta notizia solo adesso, ha già avuto una proroga delle indagini terminata a fine marzo. Il peculato sarebbe contestato relativamente ai compensi che Belluzzi ha ricevuto come amministratore delegato mentre la turbativa d’asta sarebbe per le consulenze affidate alla Helvia Partners. Cifre che arriverebbero al milione di euro anche se l’avvocato di Belluzzi parla solo di qualche centinaia di migliaia di euro. «Potrebbe finire tutto con una archiviazione – si limita a dire l’avvocato – attendiamo la decisione del pm, l’indagine non è ancora conclusa». All’indagato non è stata ancora notificata la chiusura delle indagini che precede una eventuale richiesta di rinvio a giudizio. L’esposto del cda era stato fatto in seguito alla causa civile avviata da Belluzzi contro Aerdorica, per avere la buonauscita negata.

Sui compensi di Belluzzi e sulle consulenze alla società svizzera aveva tracciato già un quadro il consulente tecnico d’ufficio Renato Santini, incaricato dal tribunale fallimentare di valutare il piano di risanamento proposto dall’attuale management guidato da Federica Massei. Nella relazione depositata a fine novembre e resa nota nel marzo scorso, il ctu aveva già sottolineato una “mala gestio” che aveva condotto l’aeroporto Raffaello Sanzio sull’orlo del baratro. «Sperpero di denaro e atti fraudolenti», aveva riportato Santini nella relazione indicando i compensi a Belluzzi pari a 170 euro all’ora che salivano fino a 1.350 euro giornalieri.