PESARO – Aggressione in Questura, il sindacato di Polizia Silp Cgil chiede vetri e postazione blindata isolata dal contatto con la gente che accede all’interno della questura. L’episodio del somalo ubriaco che ha aggredito due agenti mandandoli in ospedale con ferite guaribili in sette giorni, lascia adito a considerazioni e richieste.
A intervenire è Pierpaolo Frega, segretario Silp Cgil: «L’episodio increscioso avvenuto l’altra sera all’ingresso della Questura di Pesaro è l’emblema palese di come sulla parola “sicurezza” si faccia solo speculazione ad hoc, ma che di costrutto e di serio in definitiva non ci sia nulla. L’episodio in questione se non si è tramutato in tragedia, lo si deve solo alla professionalità degli agenti presenti al momento, ma fotografa perfettamente il disinteresse che la politica ha per le donne e gli uomini in divisa. Sono anni che denunciamo le carenze strutturali che affliggono la struttura pesarese, la sua inadeguatezza nei parametri della sicurezza attiva e passiva, ma mai la politica ha provveduto ad adeguare gli standard, seppur minimi, di tutela dei suoi lavoratori.
Quello che è accaduto, con le conseguenze fisiche riportate dagli agenti presenti, possiamo annoverarlo con la frase: “è andata bene”. Ma uno stato civile come dovrebbe essere il nostro, non può ritenersi sempre fortunato, la vicenda di Roma insegna che le tragedie e le disgrazie succedono».
Di qui una serie di richieste. «Il Silp Cgil ha chiesto formalmente ai vertici della Prefettura e della Questura di riunire le organizzazioni sindacali del personale per prendere atto dei fatti avvenuti e per provvedere nel minor tempo possibile ad adeguare secondo standard adeguati di protezione passiva e attiva l’incolumità di donne e uomini preposti al servizio di vigilanza. Pensiamo a una postazione con vetri blindati e isolata dal contatto col pubblico. Solo così potremmo constatare la vicinanza verso i lavoratori. In caso contrario indiremo lo stato di agitazione ad oltranza».