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Fabriano, sull’Agricom il sindaco Santarelli replica a muso duro

Il primo cittadino difende l'assessore Barbara Pagnoncelli, accusata di avere un conflitto di interessi rispetto alla questione azienda agraria comunale

Il sindaco di Fabriano
Il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli

FABRIANO – Nessun conflitto di interessi, anzi. La secca replica del sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli, non si è fatta attendere rispetto alle accuse lanciate dal capogruppo di Associazione Fabriano Progressista, Vinicio Arteconi.

Il tema è il destino dell’Agricom, l’azienda agricola del comune, «che nel 2017 abbiamo dovuto mettere in liquidazione in quanto non rispettava i criteri previsti dalla legge Madia che ha regolamentato, a giugno del 2017, l’universo delle partecipate degli enti pubblici. Un obbligo di legge quindi e non una scelta, come più volte il consigliere ha sostenuto, dimostrando non solo di non conoscere la materia, ma anche di non ascoltare quello che gli viene spiegato da tre anni in consiglio comunale, nelle commissioni e in incontri informali dal sottoscritto, dagli uffici e dal liquidatore che è stato nominato»: la prima bordata del primo cittadino di Fabriano.

Secondo Santarelli, Arteconi negli anni ha avanzato proposte fantasiose, irricevibili e improvvisate «facendole passare per scuola di alta politica e di elevata capacità di gestione di una azienda agricola nei confronti della quale non ha alcuna conoscenza né competenza. Un po’ come se io mi mettessi a pontificare sulle scienze ginecologiche, già fa abbastanza ridere così». Una di queste proposte era quella di unire l’Azienda Agricola alla Farmacom (farmacia comunale) per avere una unica partecipata, «condannando di fatto la stessa Farmacom, che oggi è l’unica ad avere un attivo in grado di garantire risorse annuali al bilancio comunale, a doverne assorbire le perdite e i problemi. Il delitto perfetto».

Il sindaco di Fabriano ricorda di essersi confrontato con il rettore e professori della Politecnica delle Marche, con i professori dell’Istituto Tecnico Agrario cittadino, con le strutture ministeriali e con altri comuni per trovare la soluzione migliore. «Stupidi noi a perdere così tanto tempo quando avevamo qualcuno in casa che in scioltezza e dall’alto di spiccate e inoppugnabili competenze aveva già elaborato il piano perfetto», l’ironia di Santarelli che conclude con l’ennesima freccia al veleno.

«Al ridicolo si aggiunge il ridicolo dell’accusa rivolta all’assessore Barbara Pagnoncelli di avere mire personali nei confronti dell’Agricom, un po’ come se l’installatore delle caldaie potesse avere mire per l’acquisto della multinazionale che le caldaie le produce – dice Santarelli -. Accusa ridicola e infamante come tante altre che sono state lanciate addosso in questi tre anni e tutte senza alcun seguito. Accuse buttate in pasto alla stampa e ai cittadini senza alcuna possibilità di dimostrare quanto si afferma e poi dimenticate perché infondate. La questione dell’Agricom implica una complessità e una delicatezza estrema che richiede una gestione seria e oculata e non ci consente di certo di stare dietro a queste esternazioni più di quanto non abbia fatto».