FANO – Lupus in Fabula e l’Argonauta contestano il modo con il quale vengono effettuate le potature dei lecci in via Papiria da parte degli operai di Aset. E chiedono un incontro in Comune.
«Vorremmo capire – osservano – la logica di tagli che in alcuni casi hanno lasciato solo le branche primarie della lunghezza di pochi centimetri o al massimo alcuni monconi di quelle secondarie, spogliando quasi del tutto gli alberi dell’apparato fogliare. Non ci risulta che le piante fossero malate o secche in tutto o in parte. Forse minacciavano di rovinare sulla sede stradale o erano un pericolo per la circolazione? Ma in questo caso sarebbe stato sufficiente ridurne la chioma».
L’effetto di una potatura così drastica potrebbe essere quello di indebolire la pianta, favorendo l’ingresso di funghi e parassiti e di farla seccare in pochi anni; oppure ridurne la vita a poche decine di anni, quando invece può vivere per alcune centinaia. O ancora: dover intervenire con nuove potature tra 7 – 10 anni perché i punti d’intersezione dei nuovi rami saranno più deboli dei precedenti.
«Perciò la potatura effettuata, di là dall’effetto estetico e della riduzione delle funzioni ecologiche, è grave perché è stata fortemente compromessa la struttura che permetteva ai lecci di sopportare carichi e sollecitazioni. Lupus in Fabula e l’Argonauta chiedono pertanto all’assessore ai Lavori Pubblici Tonelli di esercitare le funzioni in capo al Comune di indirizzo e di controllo sulla partecipata, e di portare al più presto in consiglio comunale un nuovo regolamento del verde urbano adeguato al Regolamento Regionale Tipo. Chiedono ance un incontro congiunto ad Aset e Comune di Fano per trattare non solo il tema delle potature ma anche la programmazione futura».