SASSOFERRATO – Oggi, 25 agosto, alle 18, Al chiostro del Palazzo degli Scalzi di Sassoferrato, Alessandro Canzian presenterà la sua raccolta poetica Il colore dell’acqua, Samuele Editore 2016. L’iniziativa rientra negli eventi collaterali della mostra del grande pittore seicentesco “La Devota Bellezza”, su Giovan Battista Salvi, detto il Sassoferrato.
Alessandro Canzian, 40enne che vive a Pordenone, oltre che poeta, è editore e foriero di numerosi progetti sull’universo della poesia volti a promuovere gli autori migliori, specie delle ultime generazioni, e a rinforzare il pubblico di un’arte solo apparentemente in crisi.
“Il colore dell’acqua” è un’opera dove emergono in chiave lirica e melodica, seguendo la forza della tradizione, versi che si nutrono del senso dell’amore e della sua dissolvenza. Ma la perdita restituisce il ricordo e con esso un circuito emotivo composto di descrizioni minimaliste alimentate da una notevole eco esistenzialista. Il libro è stato pubblicato grazie a una campagna di crowdfunding promossa da Eppella.com. Alessandro Canzian verrà introdotto dal poeta, critico e narratore marchigiano Alessandro Moscè.
Continua, dunque, la mostra evento – organizzata dalla Fondazione Carifac e dal Comune – sull’artista Salvi che sta per tagliare il traguardo dei 5mila visitatori. Un giusto riconoscimento per una mostra che sarà visitabile fino al prossimo 5 novembre.
Molti i turisti che hanno approfittato della presenza de La devota Bellezza per scegliere di trascorrere le proprie vacanze nel fabrianese. Non solo marchigiani, ma anche da Ferrara, Bologna, Torino, Venezia, Roma, Francia, Olanda e perfino un turista da Istanbul. Numerose sono state le richieste di visite guidate e gli apprezzamenti per l’allestimento, le audio guide e il catalogo pubblicato da Silvana Editoriale.
Di notevole interesse, in quanto per la prima volta spostata dalla basilica romana di Santa Sabina a Roma, l’ultimo arrivo alla mostra: la pala d’altare raffigurante la “Madonna del Rosario tra i santi Domenico e Caterina da Siena”, della quale è già esposto un modello appartenente alla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino. Il capolavoro, considerato dagli studiosi del Salvi la sua maggiore opera, venne commissionato al pittore marchigiano da Olimpia Aldobrandini, principessa di Rossano, comune in provincia di Cosenza, ultima discendente della famiglia del papa Clemente VIII.