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Allarme alluvioni, a Osimo è pronto il progetto per le vasche di espansione

A poche ore dall’annuncio è già scontro politico sul maxi progetto che gravita attorno alle vasche di espansione a Osimo. Ecco i punti della diatriba

Il controllo dei fossi
Il controllo dei fossi

OSIMO – A poche ore dall’annuncio è già scontro politico sul maxi progetto che gravita attorno alle vasche di espansione a Osimo. Il municipio sostiene che all’amministrazione comunale è appena pervenuto il progetto esecutivo per le vasche di espansione del Rio Scaricalasino a Osimo e dei suoi affluenti fosso Offagna e fosso San Valentino, lavori che, salvo imprevisti, partiranno nel 2022. L’iter burocratico non è infatti concluso. Gli uffici tecnici comunali stanno attendendo l’escussione della Valutazione di impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica da parte della Provincia (la Via e la Vas), che una volta arrivata e salvo prescrizioni, consentirà alla giunta comunale di approvare il progetto e poi di rimandarlo alla Regione per la gara d’appalto.

Sui fossi parla il sindaco di Osimo

«I soldi erano stati deliberati con ordinanza della Presidenza del Consiglio ministri numero 3548 del 2006 per la realizzazione delle opere relative al bacino idrografico Aspio Rio Scaricalasino per interventi di completamento per la riduzione del rischio idrogeologico nelle aree interessate dagli eventi alluvionali del settembre 2006, per una spesa di sette milioni e 147mila e 358 euro – dice il sindaco Simone Pugnaloni -. Il Comune ha dovuto inserire l’intervento nel Prg tramite apposita variante, come previsto dall’accordo di programma siglato nel 2015 con la Provincia di Ancona e che condusse al progetto definitivo. Le competenze poi passarono da Provincia a Regione, che demandò a sua volta la progettazione e la realizzazione dell’opera al Consorzio di bonifica, che ora è arrivato alla progettazione esecutiva».

Nel frattempo il Comune ha raggiunto intese con il Consorzio di bonifica per le osservazioni pervenute da alcuni cittadini che chiedevano di spostare le aree di rimboschimento, in particolare a Santo Stefano. «Anche grazie a questi passaggi, ora l’accordo di programma è arrivato alla ratifica del progetto esecutivo, che i nostri uffici stanno vagliando in attesa della Via e della Vas dalla Provincia, che consentiranno alla giunta comunale di approvarlo e poi inviarlo in Regione. Fondamentale dunque la sinergia tra il Comune e la Provincia prima e la Regione ora ma anche i rapporti con il Consorzio per individuare le aree di imboschimento come opere compensative delle vasche di espansione. L’auspicio è che la Regione a breve riesca a dare l’ok per la gara d’appalto entro fine anno delegata al Consorzio di bonifica».

L’incontro delle Liste civiche

Intanto domani, 4 giugno, alle 19 ad Osimo Stazione sarà presentato l’avvio ai lavori delle vasche nell’incontro organizzato però dalle Liste civiche all’opposizione. «A farlo l’avvocato Netti per il consorzio Bonifica Regionale che farà le opere e sarà presente il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, che ha fortemente voluto tale opera già dall’amministrazione delle Liste civiche – afferma Giulia Dionisi del coordinamento -. Presenti anche i dirigenti regionali. I 6 milioni di euro per tale opera erano fermi dal 2008, quando furono pagati tutti i risarcimenti danni provocati dalla bomba d’acqua del 2006: rimasero circa cinque milioni. Grazie alle amministrazioni delle Civiche e all’allora presidente della commissione bilancio regionale, sempre Latini, si arrivò ad un contributo ulteriore di 600mila euro, per dare completezza al progetto, fermato senza motivo dal 2014 al 2020. Solo dallo scorso ottobre il progetto è ripartito: ci sono voluti 13 anni. Oggi siamo fieri, grazie alla nostra costanza nel chiedere e al nostro sguardo attento verso la tutela per il territorio, di sapere che Osimo Stazione sarà messa in sicurezza. Un segnale, appunto, di tutela dell’ambiente e dello sviluppo temperato alle esigenze ecologiche e naturali».