All’Assemblea nazionale di Unioncamere cui il presidente Gino Sabatini ha preso parte in qualità di Vice Presidente, è ufficialmente cominciato il confronto tra Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Camere di Commercio, confronto che promette di essere serrato e proficuo. A sottolinearlo l’ospite d’onore: lo stesso ministro Adolfo Urso. «Il nuovo nome Ministero delle Imprese e del Made in Italy non è casuale, contiene una mission: mette al centro le persone, gli imprenditori, soggetti attivi dell’economia e della società. E mette al centro quanto è fatto in Italia e qui certificato come ben fatto, anche dal punto di vista tecnologico, e come sostenibile. Rafforzeremo il sistema delle Camere di Commercio, italiane e all’estero, che sono il primo interlocutore verso le imprese, lavorando per il completamento della riforma del sistema camerale».
Centrale per il ministro il tema della semplificazione, la cui delega in Unioncamere nazionale è affidata al presidente Sabatini. Urso ha annunciato la creazione dell’ufficio del Difensore Civico che potrà avocare a sé le procedure bloccate. Inoltre il Ministro ha sottolineato il valore del lavoro portato avanti dai Pid camerali, tra i quali quello di Camera Marche costituisce un’eccellenza nel panorama nazionale
Soddisfazione dunque per il presidente Andrea Prete e per il presidente Gino Sabatini in apertura di plenaria, che è stata occasione per la divulgazione dei nuovi dati sulla demografia di impresa terzo trimestre 2022.
Imprese Marche, alcuni dati
«Il saldo tra iscrizioni e cessazioni delle imprese marchigiane al terzo trimestre 2022 è ancora positivo anche se per usole 120 unità: l’incremento più basso dal 2017. La migliore performance è delle costruzioni, gli altri incrementi riguardano i servizi. Le nostre imprese superata la pandemia scontano ora incertezze belliche e rincari energetici, il sistema mostra una strenua tenuta, specie nelle realtà più strutturate, e richiede il supporto delle istituzioni. Cuneo fiscale, costo del lavoro, semplificazione amministrativa, supporto nei mercati internazionali, nella digitalizzazione e nell’individuazione di soluzioni di efficientamento energetico sono le piste da percorrere per sostenere un tessuto economico volenteroso ma troppo provato», è il commento dei dati della rilevazione Movimprese del presidente Gino Sabatini. Anche il presidente Andrea Prete rileva che «crisi energetica e inflazione rischiano di bloccare la ripresa. I dati ci dicono che il tessuto imprenditoriale mostra segni di stanchezza e rallenta la voglia di fare impresa degli italiani».
Vale per l’Italia vale per le Marche dove nonostante la crisi pandemica, il sistema ha mostrato di essere sano e di sapere reagire.
Nella nostra regione il primo autunno ha portato anche il flagello dell’alluvione, i cui riverberi economici ancora non sono recepiti dalla rilevazione statistica sulla demografia. Un’ulteriore criticità legata al cambiamento climatico e l’economia globale e di cui si è dibattuto ieri alla riflessione promossa da Copagri nel capoluogo marchigiano cui ha preso parte anche Sabatini. «La questione climatica incide in modo devastante sulle nostre economie, lo abbiamo visto con la calamità alluvionale; ci sono imprese spazzate via dalla piena nel giorno del disastro cui va il nostro primo e totale supporto, ce ne sono altre, in cui i danni dell’emergenza clima sono uno stillicidio quotidiano anche nella quotidianità. Rischiamo nel tempo di non avere i nostri eccellenti vini, di vedere colture sparire. Per questo il tema è di primo interesse per tutta la collettività e la filiera istituzionale. Ed è nostro dovere dare supporto alle aziende agricole ma anche manifatturiere e dei servizi affinché possano mettere a punto strategie di adattamento ai cambiamenti climatici».