ANCONA – «Abbiamo potuto utilizzare i primi 5 milioni che lo Stato ci ha messo a disposizione. C’è il parere positivo al piano ma ancora non è autorizzata la spesa, arriverà nelle prossime ore e noi ci apprestiamo a pagare le ditte, in percentuale, per i lavori di somma urgenza come il ripristino di strade, ponti e alvei, ma anche le spese per l’ospitalità». Lo ha detto a margine del Consiglio regionale l’assessore alla Protezione civile Stefano Aguzzi, facendo il punto sulle somme per interventi di somma urgenza destinate a ristorare le spese sostenute per l’alluvione del 15 settembre che ha devastato Senigalliese e Pesarese, causando 12 vittime accertate, sfollati e danni ingenti.
L’assessore ha annunciato: «Stiamo predisponendo un nuovo piano» per le somme urgenze nei territori, «a più ampio raggio». «Ci stiamo orientando – ha detto – su un successivo stralcio da 40 milioni di euro: intanto parliamo di somma urgenza poi proseguiremo, a poco a poco, con i ristori alle famiglie e alle imprese e ad altri enti».
Aguzzi ha precisato che le somme non riescono «a coprire tutte le spese di ospitalità e gli interventi di somma urgenza» e che l’autorizzazione alla spesa dei 5 milioni messi a disposizione dallo Stato dovrebbe arrivare «in poche settimane, spero giorni», mentre ci vorranno «settimane per il secondo stralcio».
Parlando del Ponte Garibaldi di Senigallia, danneggiato dall’esondazione del Misa, in seguito alla bomba d’acqua, l’assessore ha auspicato «che in primavera possano partire i lavori» mentre «l’abbattimento avverrà nei prossimi mesi, non so se entro l’anno o inizio anno prossimo».
Il ponte, infatti, secondo Aguzzi «è irrecuperabile e va abbattuto: ha i piloni appoggiati in mezzo all’alveo del fiume Misa ed è bene abbatterlo nel più breve tempo possibile. L’onere se lo prende la Regione Marche tramite gli uffici di Genio civile, nei prossimi mesi con un progetto di demolizione e una spesa che sarà di qualche centinaio di migliaia di euro di costo».
L’assessore ha spiegato che Anas, nel frattempo, assume l’incarico per il progetto del nuovo ponte, di cui seguirà anche la ricostruzione. Sul fronte dell’attraversamento pedonale «ci stiamo muovendo per avere un ponte temporaneo» ha detto, precisando che servirebbe un ponte da almeno 40 metri dimensione che attualmente sembrerebbe non disponibile, e dal momento che per realizzarne uno temporaneo potrebbe volerci lo stesso tempo che per costruirne uno nuovo, allora «conviene accelerare su quello».
«Proveremo ad usare una passerella temporanea a lato – ha concluso -, utilizzata per far attraversare i sottoservizi quando è stato rifatto il ponte 2 Giugno ora “Ponte degli Angeli», ma come «extrema ratio».