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L’ambasciatore dell’Algeria Boutache in visita al Centro Culturale Islamico di Fabriano

Il Diplomatico, in visita nella città della carta per l'inaugurazione della nuova sala informatica, è rimasto colpito dall'ospitalità ricevuta

L'Ambasciatore dell'Algeria a Fabriano

FABRIANO – L’ambasciatore dell’Algeria Ahmed Boutache, accolto dal presidente del Centro Culturale Islamico della Misericordia di Fabriano, Mekri Abdelkader, alla presenza dell’onorevole Patrizia Terzoni, del sindaco Gabriele Santarelli, del Comandante la Compagnia Carabinieri, il capitano Mirco Marcucci, ha inaugurato al Centro Culturale Islamico della Misericordia la nuova Sala Informatica. «Il nostro Centro – sono parole del presidente Mekri – è un posto di pace, d’incontro e relazione. Ogni giorno cerchiamo di migliorare i servizi offerti alla cittadinanza e non solo, in funzione del dialogo, dell’accoglienza e dell’assistenza a chi ha più bisogno. La convenzione con il Banco Alimentare di Pesaro, con la Protezione civile e il supporto delle grandi catene di distribuzione ci consente ogni giorno di dispensare a centinaia di famiglie di Fabriano, Cerreto D’Esi, Matelica e pure fuori regione, Assisi e Perugia, generi di prima necessità, con un occhio attento ai bambini».

Tutte iniziative che sono state illustrate nel dettaglio all’ambasciatore dell’Algeria Ahmed Boutache che ha ascoltato con grande attenzione, rimanendo favorevolmente colpito sia per l’attività all’insegna della solidarietà, ma anche per quella finalizzata ad incentivare l’integrazione attraverso i corsi di lingua italiana, inglese e, ora, di informatica. Il diplomatico ha anche ringraziato per l’ospitalità avuta da Fabriano, definendo la città «uno scrigno di bellezza storica e architettonica». Anche l’onorevole Terzoni e il sindaco Santarelli, hanno riservato parole di stima per l’impegno, la continuità assistenziale e sociale fattivamente portata avanti dal presidente Mekri e da tutti i collaboratori del Centro Culturale Islamico della Misericordia di Fabriano. «Il dialogo, rispettoso e sereno costituisce l’elemento determinante per far crescere, ognuno nella propria identità, l’incontro e il confronto con chi professa una fede diversa. La necessità di conoscere, per capire quello che unisce e consente di costruire un dialogo interreligioso proficuo è al tempo stesso fattore di coesione sociale, favorisce l’integrazione e la convivenza tra culture ed esperienze di fede diverse», ha concluso Mekri.