Attualità

Ancona, 20 milioni e tre anni di lavori: così il palazzo ex Inps passa al ministero di giustizia

Sarà la sede di corte d’appello, procura generale della Repubblica, tribunale di sorveglianza e ufficio notifiche, esecuzioni e protesti

Il palazzo ex Inps, ora del ministero di giustizia, a piazza Cavour

ANCONA – L’ex palazzo dell’Inps di piazza Cavour ora è del ministero di giustizia che lo ha acquistato dal demanio. Costo dell’operazione 5,8 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno altri venti milioni circa per la ristrutturazione e la consegna delle chiavi al ministero. Un’operazione complessa e lunga: per ristrutturare l’edificio che è stato sede dell’Istituto nazionale di previdenza sociale fino al 2006 serviranno tre anni dalla data di inizio dei lavori. Ma questo permetterà di restituirlo alla città, oltre che alla giustizia, un palazzo storico e nuovamente vivo e funzionale. L’acquisizione è stata illustrata stamattina 11 novembre in Comune, presenti il sindaco Daniele Silvetti, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il sottosegretario al ministero di giustizia Andrea Delmastro, il sottosegretario al ministero dell’economia Lucia Albano, e poi Luigi Catelli, presidente della corte d’appello di Ancona, Roberto Rossi, procuratore generale della Repubblica presso la corte d’appello di Ancona, Raffaele Agostini, presidente del tribunale di sorveglianza, Cristian Torretta, direttore regionale agenzia del demanio, e collegati in remoto Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione, e Alessandra Dal Verme, direttore nazionale agenzia del demanio. 

«Un’operazione da sei milioni di euro che rimetterà in circolo nuove energie della città di Ancona – ha spiegato il sindaco Daniele Silvetti –. Insieme al governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, abbiamo accolto i sottosegretari per comunicare alla città l’acquisto da parte del ministero della giustizia della sede ex Inps di piazza Cavour. Una valorizzazione che complessivamente prevede un importante investimento per tre anni di lavori. In questo plesso saranno trasferiti la corte d’appello, la procura generale della Repubblica, il tribunale di sorveglianza e gli uffici notifiche. Fondamentale per la conclusione della trattativa l’intervento della Regione Marche, dell’agenzia del demanio e, chiaramente, di tutti i rappresentanti dei comparti asserviti all’uso giudiziario che saranno trasferiti». 

Un momento della conferenza di stamattina in Comune

Quella di Ancona è la prima di nove nuove acquisizioni che il ministero di Giustizia farà in altre città italiane, tra le quali ci sono Messina, Catania, Modena e Roma, ma anche Chieti e Pistoia. La corte d’appello al momento è ospitata in un immobile del Comune di Ancona, ma gratuitamente come prevede la legge. L’edificio, una volta completato il trasloco nel nuovo palazzo ex Inps, ritornerà nel patrimonio del Comune di Ancona e, come ha specificato lo stesso Silvetti, sarà interesse del Comune metterlo in attivo. Quanto alle cifre necessarie per acquisizione del palazzo dell’ex Inps e per la ristrutturazione, 5,8 milioni e altri 20, sono «risorse economiche già erogate e confermate». La Regione Marche ha svolto e svolgerà un ruolo di primo piano nell’operazione di recupero: «Per noi una giornata importante, lo è per la città di Ancona, capoluogo delle Marche, che può iniziare un procedimento importante per la valorizzazione e il recupero dell’immobile, ma anche per le istituzioni giudiziarie che avranno a disposizione nuovi spazi per la loro quotidianità, spazi dignitosi e necessari – ha aggiunto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli –. Ci mettiamo a disposizione come stazione appaltante, se può essere utile per velocizzare i tempi di recupero, da parte nostra ampia disponibilità». 

«Lo Stato su servizi di giustizia non arretra più – ha affermato il sottosegretario Andrea Delmastro –, Sappiamo tutti che l’ufficio e la gestione dell’ufficio stesso influiscono anche sul servizio di giustizia. Il 21 ottobre scorso abbiamo apposto la firma per 5,8 milioni di euro per l’acquisizione dell’immobile dove traslocheranno corte d’appello, tribunale di sorveglianza, procura generale e Unep. Conosco il turbo-pragmatismo del presidente Acquaroli per la stazione appaltante e possono confermare che ci sono ottime possibilità perché la stazione appaltante possa essere individuata nella Regione, questo nell’ottica che tanto più è vicina tanto più garantisce che questi lavori si possano sviluppare al meglio, nell’interesse esclusivo della giustizia. E’ la prima delle nove procedure di riacquisizione di immobili che saranno permanentemente al servizio della giustizia, cosa che segna un netto cambio di passo rispetto al passato». «Si tratta di una restituzione – ha spiegato il sottosegretario Lucia Albano – perché il palazzo sarà restituito ai cittadini, oltre che alla giustizia, e la città proseguirà nella sua opera di rigenerazione urbana. Quest’azione coordinata è una vittoria per tutti. L’auspicio ora è quello di poter lavorare speditamente attraverso un’accelerazione delle procedure. L’immobile verrà ristrutturato attraverso standard elevati, efficientamento energetico, transizione digitale e sostenibilità ambientale».