ANCONA – Permettere ai senza fissa dimora di accedere al sistema sanitario regionale. È l’obiettivo della proposta di legge approvata oggi all’unanimità in Consiglio regionale. La Pdl permette l’iscrizione all’Anagrafe sanitaria regionale delle persone senza tetto. Nelle Marche sono circa 200, una sessantina i censiti. Persone che fino ad oggi potevano accedere solamente alle prestazioni d’emergenza nei pronto soccorso e che invece d’ora in avanti potranno avere accesso anche alle altre cure.
La Pdl, a iniziativa del gruppo consiliare del Pd, primo firmatario il consigliere regionale dem Antonio Mastrovincenzo, avrà una dotazione finanziaria fino a 10mila euro per gli anni 2024 e 2025. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli, relatore di maggioranza del provvedimento, ha spiegato «con questa nuova normativa si pone fine a una lacuna». «Un segno di civiltà – ha detto Ciccioli – che permetterà anche un monitoraggio completo delle persone senza fissa dimora che vivono abitualmente nelle Marche, sanando una dimenticanza del passato politico di questa Regione».
«Avendo ogni cittadino pieno e incondizionato diritto ad accedere alle cure in quanto pubblico servizio, e rientrando tra le facoltà attribuite alle Regioni quella di estendere la tutela sanitaria regionale anche alle persone senza dimora presenti sul territorio regionale – ha proseguito Ciccioli -, risulta necessario rimuovere gli ostacoli previsti ai fini dell’iscrizione dei cittadini italiani senza dimora e determinare modalità e soggetti responsabili delle procedure. Da qui, quindi, la Pdl con la quale si individua la categoria di persone destinatarie dando loro la possibilità di iscriversi all’Anagrafe sanitaria regionale ed attribuendo loro la facoltà di effettuare la scelta del Medico di medicina generale (MMG o medico di famiglia) e anche la possibilità di accedere alle prestazioni garantite dai LEA previste per i cittadini italiani residenti in Italia».
L’iscrizione, ha spiegato ancora, «avviene su segnalazione da parte dei servizi sociali comunali all’Azienda sanitaria territoriali. Stabilisce inoltre che la Giunta, entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, adotta un atto in cui siano indicate le modalità e le procedure che disciplinano l’iscrizione. E che presenti ogni 3 anni, alla competente Commissione assembleare, una relazione che fornisca informazioni sull’attuazione della legge, riportando in particolare il numero delle persone senza fissa dimora che abbiano richiesto l’iscrizione all’Anagrafe sanitaria regionale, il numero e la tipologia delle prestazioni erogate a tale categoria di persone. Inoltre, riporterà le eventuali criticità emerse dall’applicazione della legge».
Secondo il consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo si tratta di «una proposta di legge che prova a dare una risposta concreta in termini di riconoscimento di diritti in ambito sanitario, sanciti dalla Costituzione, alle persone più fragili della nostra comunità». Il dem ha spiegato che «sono circa 90.000 gli italiani che, avendo perso la casa e la residenza non hanno più un medico di base e, per curarsi, sono costretti a rivolgersi (quando lo fanno) direttamente alle strutture ospedaliere, ai Pronto Soccorso o ad ambulatori gestiti da medici volontari. La frequenza di queste situazioni purtroppo è aumentata nel corso degli ultimi anni anche a causa della crisi economico e sociale, soprattutto a seguito della crisi pandemica. Nelle Marche, nel 2022 si sono rivolti ai Centri di Ascolto della Caritas ben 534 persone senza fissa dimora».
La Pdl «assicura anche un approccio preventivo garantendo un minor “carico” numerico alle strutture ospedaliere e ai Pronto Soccorso – ha detto Mastrovincenzo – . Ed è chiaro che si registrerà un impatto considerevole sulla spesa pubblica, un miglior impiego delle risorse pubbliche, dato che i costi a carico del sistema sanitario sarebbero molto più alti se si lasciassero queste persone senza copertura del medico di base e quindi le si costringesse ad utilizzare, in caso di necessità, i servizi del Pronto Soccorso. Si stima infatti che il costo medio per singolo intervento è quasi triplo e, in alcuni casi, quadruplo rispetto al costo annuale di un medico di medicina generale per ogni paziente.
E’ evidente però che, una volta approvata, questa Legge dovrà essere attuata. La Giunta regionale ha sei mesi di tempo per approvare i relativi provvedimenti di regolamentazione delle procedure. E su questo noi vigileremo e solleciteremo l’Amministrazione perché sia una norma pienamente operativa nei tempi stabiliti e non rimanga solo sulla carta».
Sulla questione è intervenuta anche la segretaria regionale del Pd Chantal Bomprezzi, che parla di «una legge di civiltà, che guarda ai più deboli. Da oggi infatti nelle Marche le persone senza fissa dimora potranno iscriversi all’anagrafe sanitaria e potranno avere un medico di medicina generale (fino ad ora dovevano rivolgersi ai Pronto Soccorso). Sono molto contenta che a proporre questa legge sia stato il Gruppo del Partito Democratico, a prima firma del Consigliere Antonio Mastrovincenzo: questo conferma ancora una volta il nostro impegno costante su tematiche sociali di così grande rilevanza. Mi auguro che anche a livello nazionale si approvi presto la proposta di legge su questa materia, depositata dal PD, di cui è primo firmatario il responsabile della segreteria nazionale al Contrasto alle disuguaglianze e al Welfare Marco Furfaro».