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Crisi idrica e clima, il professor Passerini: «Acqua, riutilizzo e risparmio pratiche cruciali»

Siccità e alluvioni sono due facce della stessa medaglia, il cambiamento climatico che minaccia il ciclo idrico, vitale per il Pianeta. Ne parliamo con l'esperto

crisi idrica, cambiamenti climatici
crisi idrica, cambiamenti climatici

ANCONA – L’acqua è una risorsa preziosa che però è minacciata dai cambiamenti climatici, dall’inquinamento e dal consumo eccessivo. «Nel Pianeta c’è una enorme quantità di acqua salata (Oceani e Mari), mentre c’è una quantità limitatissima di acqua dolce raggiungibile, che è quella di cui abbiamo bisogno – spiega il professor Giorgio Passerini, docente di Fisica Tecnica Ambientale all’Università Politecnica delle Marche – Il cambiamento climatico e l’inquinamento stanno cambiando il ciclo dell’acqua, cruciale per la vita sulla Terra».

Si tratta di un processo costituito da quattro fasi, evaporazione, condensazione, precipitazione e infiltrazione, una successione di fenomeni alimentata dalla circolazione dell’acqua all’interno dell’idrosfera, con i suoi cambiamenti di stato fisico dovuti ai continui scambi tra atmosfera e crosta terrestre (acque superficiali e sotterranee). «L’acqua – spiega l’esperto – è importate anche per il ciclo dell’energia del Pianeta: quasi l’80% del calore immesso in atmosfera vi arriva come vapor d’acqua, ma questo richiede una grande energia, ecco perché uragani e cicloni nascono negli Oceani. Ora – prosegue – il riscaldamento globale sta trasferendo più energia in atmosfera e la conseguenza sono precipitazioni intense, piogge torrenziali e alluvionali».

Giorgio Passerini
Il professor Giorgio Passerini

Contrariamente a quanto si possa pensare si tratta di una quota di acqua che non alimenta le falde sotterranee perché, quando arriva in quantità eccessiva dilava il terreno e trasporta in mare e nei fiumi sedimenti. «Uno dei motivi per i quali la Terra è vivibile è perché ha una temperatura perfetta che consente all’acqua di assumere lo stato liquido, solido e vapore. Il ciclo dell’acqua – spiega – è fondamentale per la vita e l’equilibrio sulla Terra». Come tutelare questa risorsa così importante? «Occorre evitare di inquinare sia a breve che a lungo termine e l’utilizzo smodato di acqua potabile che viene utilizzata anche per scopi non alimentari».

Secondo l’esperto occorre incentivare le «buone pratiche, come l’utilizzo di acque grige per l’irrigazione, raccogliere l’acqua piovana con invasi, anche di piccole dimensioni, per poi riutilizzare questa risorsa nei periodi di siccità. Il global warming sta interferendo e interferirà sempre di più con il ciclo dell’acqua: si stima che per ogni grado di temperatura in più in mare si ha circa un 7% in più di vapore acqueo in atmosfera con il rischio di piogge torrenziali e alluvioni». Qual è il suo messaggio ai giovani, più attenti alle tematiche ambientali rispetto ad altre generazioni? «Di informarsi e studiare il ciclo dell’acqua per capirne l’importanza e porre in atto buone pratiche. Per salvaguardare questa preziosa risorsa le parole chiave sono riutilizzo e risparmio di acqua».

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