Ancona-Osimo

Affitti alti e pochi posti, vita dura per gli universitari. Ancona maglia nera: 513 alloggi per oltre 16mila studenti

L'inflazione fa crescere il costo degli affitti e per gli studenti è difficile permettersi anche un piccolo appartamento. Le associazioni Gulliver e Officina Universitaria lamentano pochi alloggi Erdis a fronte del numero di studenti iscritti

ANCONA – Caro affitti e pochi alloggi, la vita da studente universitario fuori sede è dura nelle Marche e qualcuno è costretto a fare il pendolare. Una situazione comune nel Paese dove si stanno moltiplicando le iniziative di protesta degli studenti nelle principali città sedi di importanti Atenei. Nelle Marche la situazione più critica riguarda Ancona, città universitaria «’atipica’, sia per la carenza di servizi dedicati agli studenti, sia per la carenza di alloggi» dice Marica Semeraro presidente del Gulliver Ancona..

Stefano Falcionelli, segretario regionale Sunia Marche

Quanto costa mediamente un appartamento in affitto nel capoluogo marchigiano? Stefano Falcionelli, segretario regionale del Sunia Cgil, il sindacato unitario inquilini e assegnatari, spiega che se nel 2019 una locazione si aggirava mediamente tra i 400 e i 600 euro al mese, nel 2022 c’è stato un rincaro intorno al 4% circa. Nel 2019 il prezzo del canone di affitto aveva registrato un calo per effetto di un aggiornamento dei verbali che il sindacato aveva operato «primo in Italia» proprio ad Ancona, e che «aveva fatto scendere il prezzo al metro quadro rispetto al 2015 mediamente tra gli 80 e i 100 euro al metro quadro». Poi i rincari energetici e l’inflazione al galoppo, hanno portato ad un «nuovo incremento di circa il 4% del costo al metro quadro» in base all’aggiornamento delle tariffe Istat.

Va da sé che gli studenti si mettono alla ricerca di posti letto, non essendo tutti nelle condizioni di potersi permettere un affitto di quel tenore. Ma qui la situazione si fa ancora più paradossale, perché se già gli appartamenti sono ‘merce rara’ i posti letto lo sono ancora di più spiegano le associazioni degli studenti universitari Gulliver Ancona e Officina Universitaria di Macerata. e «gli studentati non riescono a soddisfare le richieste» per cui spesso gli studenti accettano posti letto fuori dagli studentati per poi farsi rimborsare la quota dall’Erdis.

La problematica abitativa è un «tema centrale» nel diritto allo studio e «lo squilibrio tra la numerosità della componente studentesca e l’offerta abitativa delle città universitarie, negli ultimi anni, si è fatto sempre più evidente – spiega Gianluca Ferri coordinatore di Gulliver Ancona – : se da un lato si è avuto un incremento della domanda di posti letto privati per studenti e studentesse universitarie, anche internazionali, con un conseguente innalzamento dei prezzi degli stessi, dall’altro, si è tristemente riconfermata la situazione di pesante carenza strutturale che affligge le residenze universitarie pubbliche, per arginare la quale, negli anni, non si è deciso di investire a sufficienza. Le ripercussioni di ciò hanno decretato la sussistenza di situazioni regionali, cittadine e universitarie non idonee ad una consona accoglienza, inficiandone, di fatto, l’attrattività».

Attualmente, in Italia, evidenziano Gulliver e Officina Universitaria, i posti letto riservati al diritto allo studio si attestano sulle «40mila disponibilità», a fronte di «oltre 700mila studenti fuori sede e gli stessi fondi stanziati nel Pnrr, anziché concretizzare interventi risolutivi riguardo quest’aspetto, sono stati e vengono tuttora destinati principalmente a favore del mercato privato, verso cui sono confluiti tra il 60% e l’80% dei posti letto realizzati, proposti a cifre esorbitanti, con la conseguenza di rendere la scelta di proseguire il proprio percorso accademico un’opzione sempre più elitaria».

«Alloggi gratuiti e un tetto massimo di spesa – spiega Martina Gagliardi, responsabile della comunicazione di Officina Universitaria Macerata – si attestano come le soluzioni da dover necessariamente perseguire, anche come strumento di contrasto alle dinamiche inflattive, accanto all’inasprimento delle sanzioni e delle attività di accertamento arginanti le locazioni in nero. Gli stessi rincari energetici – prosegue-, sui quali i bonus previsti non sembrano aver avuto sufficiente impatto, stanno gravando ulteriormente su situazioni di per sé ostiche, in quanto incombenti in prevalenza sugli alloggi in bassa classe energetica, quali quelli solitamente locati agli studenti fuori sede. Adeguati incentivi alla riqualificazione energetica di questi non fanno altro che allinearsi ai già necessari investimenti di miglioramento del patrimonio edilizio».

Nelle Marche secondo le due associazioni studentesche la situazione «nelle diverse città universitarie è frammentata e molto distinta» e il numero di alloggi messi a disposizione dall’Ente Regionale per il Diritto allo Studio (Erdis) si attesta a «513 per Ancona e 459 per Macerata contro i 1463 di Camerino e 1307 di Urbino, a fronte di un numero di studenti che ad Ancona si attesta a 16.212 iscritti, 6.476 a Camerino 8.572 a Macerata e 15.079 a Urbino». 

Per questo Gulliver e Officina Universitaria chiedono che «le Università si facciano carico della problematica inerente alle abitazioni e che i Comuni si rendano disponibili con l’Ente Regionale per il Diritto allo Studio, all’elaborazione di un piano che comprenda sia interventi di riqualificazione e utilizzo di strutture in disuso, che possano sopperire alla mancanza di alloggi, sia nuove opere e infrastrutture di integrazione urbanistica cittadina, affinché la componente studentesca universitaria stessa diventi realmente parte del tessuto socio-economico delle città».

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