ANCONA – «La situazione economica della nostra Regione aveva mostrato già alcuni segnali preoccupanti nei mesi scorsi, ma i recenti dati emersi configurano un quadro drammatico che esige risposte immediate ed efficaci». Lo dice il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Maurizio Mangialardi. In una nota stampa il dem interviene alla luce dei dati dell’Aggiornamento congiunturale sull’economia delle Marche di Banca d’Italia.
«Le Marche della Giunta Acquaroli stanno inanellando un record negativo dopo l’altro – prosegue Mangialardi -: non paghi di essere maglia nera per il crollo di imprese artigiane (-21,6%), secondo la CGIA di Mestre siamo anche la Regione nella quale più si è fatta sentire la stretta sul credito da parte delle banche nei confronti delle imprese con meno di 20 addetti. Infatti, rispetto al 2022, gli impieghi bancari vivi alle piccole imprese marchigiane sono crollati del -11,2% (-451 milioni di euro). Un dato inquietante, a cui si aggiungono le numerose criticità segnalate da Bankitalia: il PIL regionale cresce meno di quello nazionale (1% a fronte dell’1,2% del Paese); il sistema dell’edilizia è in grave crisi, soprattutto per ciò che riguarda la riqualificazione abitativa a seguito dello stop al superbonus; la produzione manifatturiera segna un preoccupante -2%; la ricostruzione post-terremoto stenta; le esportazioni ristagnano; il numero complessivo dei lavoratori e in particolare delle lavoratrici è in continuo calo».
Il capogruppo del Pd evidenzia anche i dati relativi al turismo: «Addirittura, anche nel turismo la nostra Regione è andata in crisi dopo anni di aumento delle presenze, con una flessione dell’1% che rischia di aggravarsi ulteriormente vista la situazione ormai fuori controllo dell’aeroporto Sanzio. L’unico dato positivo è quello relativo al PNRR, visto che sono state messe a bando il 41% delle risorse relative a progetti da realizzare nelle Marche fino a giugno 2023. Il merito di tutto ciò va ascritto interamente ai sindaci marchigiani, a cui va rivolto un ringraziamento sentito, visto che i Comuni, come riportato da Bankitalia, sono gli enti che hanno avviato una quota maggiore di gare. La cosa curiosa è che mentre la Giunta dorme su tutti i dossier economici che dovrebbero invece sollecitare azioni concrete, l’unica area dove si vanno a fare interventi peggiorativi da parte del Governo e della Regione è proprio sulla parte del PNRR destinata ai Comuni, dove è stato operato un taglio di 452 milioni di euro».
In altri termini, secondo Mangialardi, «la Regione mette i bastoni tra le ruote ai Comuni che lavorano in modo ottimale, sottraendo fondi PNRR ad opere che molto spesso sono già state concretamente realizzate, vista la celerità con cui si muovono gli enti locali (come ho segnalato per il caso del cavalcavia di via Gramsci a Jesi); mentre osserva passivamente inerte il crollo del sistema economico. Sarebbe meglio, forse, lasciar lavorare i Sindaci, garantendo le risorse assegnate, e iniziare ad occuparsi seriamente di mettere in campo politiche industriali capaci di invertire la tendenza al declino economico. I partiti di destra ritengono invece prioritario litigare – aggiunge – tra loro per il rimpasto di Giunta e per riempire questa o quella casella di potere, preferendo buttare 133 mila euro per i compensi del sottosegretario invece di concentrare le risorse per un dare vita a un nuovo paradigma che privilegi le reti di impresa al modello ormai superato del “piccolo è bello”».