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Rapporti sessuali non protetti, Giacometti: «Recrudescenza di ricoveri per Aids. Il Covid ha dissuaso dal rivolgersi agli ospedali»

Il primario della Clinica di Malattie Infettive dell'ospedale regionale spiega che i ricoveri per Aids sono cresciuti nel giro di alcune settimane, passando da una media di uno a quattro

Andrea Giacometti, primario Clinica Malattie Infettive Torrette

ANCONA – «Stiamo registrando una recrudescenza di ricoveri per Aids». Lo rende noto l’infettivologo Andrea Giacometti. «Mediamente in reparto abbiamo un ricovero per Aids – spiega il direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale regionale di Torrette – , ma nelle ultime settimane siamo saliti a quattro, numeri che non vedevamo più da tempo».

La pandemia di Covid ha dissuaso molti dal rivolgersi alle strutture ospedaliere per le terapie e il risultato è un incremento di ricoveri «di malati che arrivano in ospedale in gravi condizioni» spiega il primario. «I malati Hiv grazie alle terapie possono condurre una vita normale, la viremia si azzera addirittura – spiega – , ma se le cure vengono interrotte per timore di andare in ospedale e contrarre il Covid, o per stanchezza, la malattia fa il suo corso e purtroppo porta a condizioni gravi».

«Sull’Hiv e sull’Aids c’è ancora un forte tabù e un forte stigma – spiega – se ne parla pochissimo e con la pandemia se ne è parlato ancora meno, ed ora vediamo le conseguenze di tutto questo, con pazienti in gravi condizioni».

Il primario spiega che si tratta di malati anche di giovane età e comunque tra «20 e 50 anni al massimo». Fondamentale la comunicazione e la prevenzione, con l’utilizzo del profilattico. «Occorre fare il test in caso di rapporti a rischio, ovvero rapporti sessuali non protetti – osserva – che sono la prima causa della trasmissione della malattia e iniziare subito una terapia antivirale a scop preventivo, non bisogna avere paura, perché un avvio tempestivo delle terapie salva la vita ed evita che l’Hiv possa sfociare in Aids».

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