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Aiuti umanitari all’Ucraina, partito il tir della Protezione civile. Aguzzi: «Lavoriamo per l’accoglienza»

L'assessore fa sapere di stare lavorando ad un protocollo con la Federazione regionale degli albergatori per mettere a punto il sistema di accoglienza in vista dell'arrivo di flussi organizzati di profughi dall'Ucraina

Stefano Aguzzi, assessore regionale

ANCONA – Medicinali, mascherine, guanti e dispositivi elettro-medicali destinati all’Ucraina sono partiti a bordo di un tir della Protezione civile regionale alla volta dell’Ucraina. Il prezioso carico di solidarietà arriverà ad Avezzano dove c’è il punto di raccolta nazionale per il centro sud Italia. Lo comunica l’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi.

Il materiale, per l’assistenza alla popolazione afflitta dalla guerra, è stato raccolto dalla sanità marchigiana (Aree Vaste, Inrca, Ospedali Riuniti di Ancona e Marche Nord). «Ci siamo attenuti rigorosamente a quanto ci sta chiedendo il Dipartimento di Protezione civile nazionale – spiega – che ad oggi non ci ha chiesto di raccogliere indumenti o generi alimentari».

L’appello di Aguzzi, «per evitare che i preziosi aiuti vadano dispersi o non arrivino a destinazione» visto il crescendo di raccolte di generi di prima necessità che stanno avvenendo sul territorio ad opera di privati, del mondo del volontariato, dell’associazionismo e anche delle parrocchie, è quello di «coordinare gli interventi con le Istituzioni».

«Stiamo ricevendo da più parti segnalazioni, anche da parte di alcuni Comuni, di raccolte di abiti e generi alimentari – aggiunge – , che chi si è occupato della raccolta non sa come fare arrivare in Ucraina. Inoltre invito le famiglie che stanno accogliendo donne e bambini in fuga dalla guerra, a dichiarare la presenza alle Istituzioni, ai Comuni e alla Questura, così che le istituzioni possano coordinare in maniera ottimale gli interventi necessari».

L’assessore osserva infatti, che «si pone anche una questione sanitaria legata alla pandemia di Covid: è necessario verificare i profughi in arrivo per escludere una eventuale positività al virus, ed inoltre la Regione ha già dato disponibilità a vaccinare gratuitamente le persone in arrivo sul suolo regionale, per garantire la loro salute e quella dei marchigiani, in modo da evitare l’eventuale sviluppo di focolai pandemici».

Oltre al carico di solidarietà, l’assessore fa sapere di stare lavorando anche ad una ordinanza regionale che recepirà «le disposizioni nazionali, per definire il sistema di accoglienza dei profughi ucraini» L’obiettivo, spiega è quello «di indicare un gruppo di lavoro di coordinamento regionale (Cor), presieduto dal presidente della Regione o da un suo delegato, costituito dalle Prefetture, dall’Anci, dal Dipartimento di Protezione civile regionale, dal Dipartimento Sanità, Servizi Sociali ed Economico della Regione: a chi viene dall’Ucraina viene rilasciato un visto valido per almeno tre mesi, che da diritto anche al lavoro».

Il gruppo di lavoro, sottolinea l’assessore «darà indicazioni di massima su che tipo di ospitalità si dovrà mettere in campo, chi la coordina e gli interventi da attuare, insomma per coordinare questa partita», dal momento che «ci aspettiamo che da qui in avanti possano iniziare ad arrivare flussi organizzati di persone, mentre finora si è trattato di arrivi occasionali di persone giunte con mezzi propri e accolte da familiari e amici». Una ordinanza che l’assessore conta «se ci sono le condizioni di portarlo in Giunta lunedì mattina».

L’altro fronte di impegno, riguarda «un protocollo di intesa con la Federazione regionale degli albergatori per una disponibilità di alloggi diffusa sul territorio da attivare all’occorrenza, nel caso di arrivi di flussi organizzati. Inoltre ci convenzioneremo anche con una struttura che adibiremo a Covid Hotel per i profughi ucraini positivi al Covid». Anche questo pacchetto l’assessore lo porterà in Giunta lunedì. Tramontata l’ipotesi di adibire i Covid Hotel già attivi, «abbiamo deciso di non rinnovare le convenzioni in scadenza al 31 marzo» conclude.