ANCONA – Priorità ai lavori di somma urgenza. È la linea tracciata ad Ancona, dal generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per la ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna, Marche e Toscana, giunto nel pomeriggio di oggi – 19 luglio – a Palazzo Raffaello, ad Ancona, per un vertice in Regione con il governatore Francesco Acquaroli, gli assessori regionali Stefano Aguzzi e Francesco Baldelli e al capo della Protezione civile regionale Stefano Stefoni.
«Dobbiamo continuare l’azione sulla somma urgenza: i cantieri aperti vanno portati a termine, se ci sono dei lavori, già stati affidati ma non ancora cantierabili perché si pensava all’afflusso delle risorse, posso già dire che la struttura (commissariale, ndr) coprirà». Lo ha detto il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per per la ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna, Marche e Toscana, giungo nel pomeriggio di oggi – 19 luglio – a Palazzo Raffaello, ad Ancona per un vertice in Regione con il governatore Francesco Acquaroli, gli assessori regionali Stefano Aguzzi e Francesco Baldelli e al capo della Protezione civile regionale Stefano Stefoni.
«Ci stiamo accordando sulle indicazioni che deve farci avere la Regione sulle tipologie delle attività da fare, e le faremo, nel frattempo – ha detto il commissario ai giornalisti che gli chiedevano ‘lumi’ sulle tempistiche – compensiamo dei lavori urgenti da fare da qui all’autunno prossimo, poi i piani sono in prospettiva». Il piano, ha spiegato, si farà «secondo le tempistiche dettate dal decreto» dopodiché saranno definite «le progettualità legate alle attività di messa in sicurezza di lungo periodo» intanto però «il breve periodo va fatto immediatamente, bisogna farlo ora». «Facciamo bene e veloce» ha aggiunto il commissario.
Sentito sulla possibilità di includere altri comuni marchigiani danneggiati dall’alluvione di maggio, sette quelli attualmente inclusi nel decreto, il generale Figliuolo, ha spiegato che «sono in corso studi e interlocuzioni tra la Regione e la Protezione civile», ricordando «sono un gestore»
«Nel decreto – ha detto – ci sono scritti i comuni e io vado in questi comuni. La fase di delimitazione e perimetrazione doveva essere fatta un po’ prima, però c’è sempre modo di rivedere qualcosa se c’è da rivedere. In questo momento mi concentro sul noto, fermo restando che siamo aperti a qualsiasi altro tipo di ingrandimento dell’area».
Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli ha annunciato che questa mattina «è stato inviato alla Protezione Civile Nazionale il Piano degli interventi urgenti per il riparto dei 4 milioni assegnati ai 7 Comuni compresi nel decreto relativo all’alluvione del maggio 2023 che ha creato numerosi danni anche nelle zone di confine marchigiane, nel Pesarese, e nel Fermano. Questa è la notizia del giorno insieme alla visita del Generale Figliuolo che ringrazio per la sua grande attenzione nei confronti delle Marche».
Il governatore ha spiegato «abbiamo appreso dello stato di avanzamento della gestione dello stato di emergenza nei 7 Comuni marchigiani ricompresi sin da subito e abbiamo comunque ricordato che sono pervenute richieste da 160 Comuni che deve essere valutate dalla Protezione Civile Nazionale che sta interloquendo con i nostri uffici regionali. È chiaro che a queste richieste va data una risposta definitiva. Ieri due delegazioni, una per i Comuni del Pesarese e Urbinate e l’altra per il Fermano sono state ricevute dall’assessore Aguzzi per fare un punto della situazione perché le criticità soprattutto sulla viabilità dovute al dissesto e ai danni avuti sono importanti e necessitano una risposta su come affrontarle. Su questo stiamo lavorando. Il numero delle richieste è consistente ed ovviamente richiede uno screening molto accurato che nelle prossime settimane verrà completato. Nel frattempo, come annunciato dal Generale Figliuolo proseguono i lavori di urgenza nei sette Comuni e presto lui stesso tornerà per un sopralluogo nelle zone colpite. Un ringraziamento va al governo Meloni per la costante attenzione rivolta, ricordo che mai come accaduto per l’alluvione di settembre 2022 queste calamità non erano ristorate in questo modo. Dopo l’alluvione delle Valli del Misa e del Nevola ed il comprensorio del Catria in grande discontinuità con i precedenti governi abbiamo ricevuto 400 milioni e non possiamo che essere riconoscenti all’attuale governo per la disponibilità e la sensibilità dimostrata».