ANCONA – Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha proclamato due giornate di lutto regionale (16 e 17 settembre) per le vittime del nubifragio che nel pomeriggio di ieri e nella nottata ha colpito anconetano e pesarese. Nei palazzi della Regione bandiere a mezz’asta su tutto il territorio regionale. Acquaroli ha disposto l’esposizione a mezz’asta della bandiera della Regione sugli edifici istituzionali e inviato gli enti pubblici ad associarsi alla manifestazione di cordoglio.
Questa mattina a Palazzo Rossini, sede della Protezione civile delle Marche si è tenuto un vertice operativo al quale ha preso parte il capo nazionale della Protezione civile Fabrizo Curcio, il capo dipartimento dei vigili del fuoco del soccorso pubblico e della protezione civile Laura Lega, il capo del corpo nazionale dei vigili del fuoco Guido Parisi, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi, l’assessore regionale alla Sanità Flippo Saltamartini, il prefetto di Ancona Darco Pellos e i vertici delle forze dell’ordine.
«È fatica prevedere esattamente il luogo, il posto e la quantità di quel che può succedere» ha detto ai cronisti l’assessore Aguzzi. Al termine dell’incontro operativo ha spiegato «ci predisponiamo a emanare per domani una nuova allerta, credo a questo punto su tutto il territorio marchigiano»: anche se «non sono previste precipitazioni, credo, così cruente, dobbiamo far conto che c’è un suolo che di fatto è già provato, al contrario di quello che era nei giorni scorsi, quindi, di conseguenza, c’è una grande attenzione».
Parlando delle difficoltà affrontate dai sindaci dei Comuni colpiti, autorizzati a portare avanti lavori di somma urgenza, Aguzzi ha spiegato che «stanno avendo dei problemi a reperire le ditte» per i lavori di smaltimento di fango e detriti e che «ci sono alcune frazioni ancora isolate» tra le quali alcune nel comune di Serra Sant’Abbondio. Una situazione per cui «dovremo anche vedere il modo di allertare delle ditte per raggiungere quelle che già stanno lavorando».
«Faccio un plauso all’amministrazione di Senigallia – ha detto – che già ieri sera alle 21 ha allertato i cittadini: era già tutto bloccato, sono stato cacciato anch’io perché andavo a vedere il Misa da vicino». Stando a quanto ha riferito l’assessore che ha raccontato di trovarsi a Senigallia ieri sera, i cittadini sono stati allertati della piena del fiume Misa «tramite i social e i megafoni e altoparlanti che giravano per la città». «Ero lì in una riunione al chiuso e siamo subito allertati- ha raccontato – sciolta la riunione, tutti via. Da lì mi sono spostato verso il Misa e ho trovato tutti gli incroci già chiusi e i sottopassi già chiusi e le famiglie più vicine al fiume che venivano evacuate».
«La piena era più alta di quella del 2014» ha sottolineato, spiegando che «loro sono stati bravi e pronti ad allertare tutti (amministrazione di Senigallia, ndr) e a diminuire il rischio per le persone. Quello che non sono riusciti a fare è a monte – ha detto – : capiamoci è stato tutto così improvviso che quando una cosa avviene di primo acchito è difficile prevederla, ma chi invece sta più a valle (Senigallia, ndr) riesce ad essere allertato e a prevenire meglio. Non sto facendo un plauso a un Comune e una colpa ad un altro, dico che la filiera è partita da monte fino a mare e il Comune che era più a mare ha avuto più tempo per predisporsi e allertarsi e fare in modo di mettere in scurezza maggiormente le persone».
Entrando nel merito dell’allerta gialla diramata ieri, secondo Aguzzi si è trattato di «un evento del tutto inaspettato: così forte non era mai successo nelle Marche, a memoria e anche a documentazione. L’allerta gialla era proprio su quei territori montani, però è arrivato un qualcosa del tutto inaspettato. Neanche nei livelli nazionali c’era astata fatta un’allerta di questo genere» ha detto, «per domani abbiamo predisposto una nuova allerta, ma secondo le piogge previste è un’allerta gialla, non è una allerta ulteriore, quindi noi allerteremo nella stessa maniera tutto il territorio, ma in questo momento un pochino più memori di quello che invece potrebbe succedere».
Sul tema manutenzioni ha puntualizzato che per quanto concerne il «Misa non è successo quello che è successo nel 2014 , cioè la rottura degli argini: qui c’è stata l’esondazione sopra gli argini ed è passata la piena sopra i ponti, quello che non era avvenuto nel 2014» quando »c’era stata la rottura degli argini». «In questo caso gli argini non si sono rotti e di conseguenza è stata una cosa davvero eccezionale» ha aggiunto, spiegando che per quanto riguarda le precipitazioni rispetto al 2014 «sono state molto più alte, più intense e concentrate e il fatto che siano passate sopra i ponti in quale modo uno lo può impedire?». In ogni caso per quanto riguarda la pulizia Aguzzi ha detto: «Non posso dire qui era tutto perfetto e tutto pulito, posso dire che è stata talmente immediata e enorme la quantità d’acqua che pulito o non pulito» il fatto che sia passata sopra i ponti «vuol dire che c’era insufficienza complessiva di poter ricevere tutta quest’acqua da parte della rete fluviale».