ANCONA – Fratelli d’Italia diventa il secondo partito di Ancona (18,60%), mentre il Pd (21,30%) resta ancora il primo partito della città capoluogo di regione, crollano Lega che scivola sotto il 3% (2,93%) e il Movimento 5 Stelle (3,75%). Il moderato Daniele Silvetti, avvocato anconetano, quasi 50enne, con il 51,73% di voti ha espugnato il ‘fortino rosso’ diventando sindaco di Ancona, dopo un trentennio di amministrazioni ‘rosse’. Sconfitta la candidata del centrosinistra Ida Simonella, ferma al 48,27%. Tra i due sfidanti al ballottaggio uno scarto di 1.425 voti.
A trascinare Silvetti sulla cresta dell’onda, sostenuto da sette liste, è stato il partito del governatore Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia) che ha fatto quadrato sul forzista, e proprio il presidente della Regione ha evidenziato, subito dopo l’elezione, la sintonia di obiettivi e strategie con il neosindaco di Ancona per far ritrovare alla città il suo ruolo di capoluogo, chiave anche per lo sviluppo della regione.
Buono il risultato della lista civica Ancona Protagonista che incassa il 12,92% dei voti. Più modesto il risultato delle altre liste civiche: Rinasci Ancona Civici e Solidali ottiene il 2,86%, Civitas Civici Salvi per Ancona prende il 2,09%. Forza Italia-Civici Ancona ottiene il 3,89% dei voti, mentre il partito Unione di Centro raccoglie il 1,60%. A sostegno di Silvetti anche la lista Ripartiamo da Ancona guidata dal giovanissimo Marco Battino (22 anni – il candidato sindaco più giovane d’Italia), confluita a sostegno di Silvetti a seguito dell’apparentamento, ha portato un 2,12% di consensi al neosindaco.
Guardando ‘in casa’ di Ida Simonella, oltre al Pd che incassa il 21,30% dei voti, il resto delle liste ottengono un risultato non brillante: Ancona Futura arriva all’8,74% dei voti, Ancona Diamoci del Noi al 5,22%, Azione-Italia Viva-Calenda si ferma al 3,70%, Centristi x Ancona-Ancona Popolare racimola un 2,41%, mentre il Partito Repubblicano Italiano-Repubblicani Europei si ferma allo 0,51% dei voti.
Una elezione, quella delle amministrative, segnata dall’astensionismo. Ad Ancona l’affluenza al ballottaggio si è fermata al 51,75%, un dato più basso di quello del primo turno quando aveva votato il 54,94% degli aventi diritto. Cinque anni fa per l’elezione del sindaco aveva votato il 54,60% degli elettori, all’epoca la sfida era tra Valeria Mancinelli, poi eletta sindaco, e Stefano Tombolini.
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