Ancona-Osimo

Anno Giudiziario, Catelli: «Sovraffollamento carceri impedisce funzione fondamentale detenzione, il recupero dei condannati»

Cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario nelle Marche in Tribunale ad Ancona. Diversi i temi affrontati a margine dal presidente della corte d'appello e dal procuratore generale

ANCONA – «Il sovraffollamento delle carceri purtroppo non è una situazione specifica delle Marche, l’Italia tutta ne risente, è un fattore negativo che va contrastato, sia sul verso dell’impegno istituzionale degli organi competenti, sia anche attraverso la sensibilità di tutti gli operatori del diritto». Il presidente della corte d’appello di Ancona, Luigi Catelli, ha risposto così ai giornalisti che in Tribunale ad Ancona, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario nelle Marche, gli chiedevano dei decessi avvenuti nell’ultimo periodo al carcere di Montacuto (tre morti).

«Il sovraffollamento impedisce quella che è la funzione principale della detenzione – ha detto Catelli -, secondo le norme della costituzione, cioè il recupero di coloro che sono stati condannati, ma che subiscono una pena per cercare di essere reinseriti nel contesto sociale».

Il procuratore generale presso la corte d’appello di Ancona, Roberto Rossi, parlando con i cronisti a margine della cerimonia, ha sottolineato che gli aspetti positivi del precedente anno giudiziario evidenziano in particolare «la tempestività dell’azione delle procure, soprattutto in materia di codice rosso, rispetto delle norme che prevedono celerità nell’audizione della parte offesa e nella valutazione dell’emissione delle misure cautelari».

Rossi ha poi rimatrcato la «grandissima attenzione al rischio di infiltrazioni mafiose» e la «grande sinergia con le forze dell’ordine e con le altre istituzioni della regione». Il procuratore generale presso la corte d’appello ha parlato anche delle «ombre» riferendosi alla “violenza di genere che, «nonostante l’impegno che opponiamo in questa materia, non riesce a ricondursi a limiti accettabili per un Paese civile e questa è, purtroppo, una questione che ci preoccupa e ci inquieta molto».

L’ingresso della Corte

L’altro tema sul quale si è focalizzato è quello della violenza minorile, «altro aspetto preoccupante per una regione come questa, tutt’altro che degradata economicamente o moralmente». «Una regione così civile – ha detto Rossi – che ha questi numeri di devianza minorile preoccupa». Il procuratore tra le ombre ha annoverato anche il numero degli infortuni sul lavoro, «in costante aumento» i quali rappresentano «un’altra piaga della nostra nazione».

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