Ammonta complessivamente a 1.380 euro mensili il bonus dedicato agli anziani. Con il progressivo invecchiamento della popolazione il governo ha varato per gli over 80, che hanno un bisogno assistenziale gravissimo certificato dall’Inps e un reddito Isee inferiore a 6mila euro (titolari di un’indennità di accompagnamento) una nuova misura: si tratta dell’assegno mensile di assistenza, che sarà composto da una quota fissa di 531,76 euro e da una quota integrativa di 850 euro per l’acquisto di servizi e contratti.
Con gli 850 euro di prestazione universale gli over 80 che rientrano nei requisiti potranno pagare il personale necessario alla loro cura come badanti o caregiver, o pagare le strutture dove sono state prese in cura. Una misura che si può cumulare con l’assegno di inclusione, ma che è alternativa agli assegni per contratti e servizi erogati in alcune regioni.
«L’assegno di assistenza – dice Silvano Giangiacomi, segretario regionale Fnp Cisl, Federazione Nazionale Pensionati – da 850 euro al mese è un intervento aggiuntivo all’assegno di accompagnamento, destinato alle persone inabili e totalmente non autosufficienti. L’assegno decorrerà da gennaio 2025, ma per le domande bisognerà attendere i decreti attuativi che come sindacato stiamo spingendo per accorciare i tempi e per rendere agibile la misura il prima possibile».
Le istanze, che confluiranno all’Inps, potranno essere presentate direttamente all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, o attraverso i Caf e i Patonati dei sindacati, spiega Giangiacomi. Una misura nazionale che rappresenta una novità dal momento che «finora c’erano solamente interventi a macchia di leopardo legati a iniziative di singoli Comuni e per importi comunque inferiori rispetto agli 850 euro».
Anche per questo secondo Giangiacomi si tratta di «una misura sicuramente utile e fondamentale per dare risposte al mondo degli anziani non autosufficienti in crescita con l’invecchiamento della popolazione. Persone che restano spesso a carico delle famiglie o per scelta o per non reperibilità nelle strutture dedicate agli anziani».
In ogni caso, conclude «riuscire a mantenere l’anziano in una cornice familiare ha certamente un valore importante per la persona» che non viene sradicata dal proprio ambiente.