ANCONA – «Mese per mese forniremo i dati sugli indicatori ambientali, approfondendo ogni volta un tema specifico». Lo ha annunciato il direttore generale Arpam Marche, Giancarlo Marchetti questa mattina nel corso di una conferenza stampa nella quale ha illustrato, affiancato dall’assessore regionale all’Ambiente, Stefano Aguzzi, l’attività dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente delle Marche.
Una campagna informativa, con report mensili, fortemente voluta dal direttore generale, avviata nel mese di dicembre con la prima pubblicazione veicolata sul sito aziendale, sui siti contaminati, l’amianto, l’elettromagnetismo con il 5g. «Un lavoro molto complesso – ha dichiarato Marchetti – ma doveroso: essendo una pubblica amministrazione è giusto dare conto ai cittadini della nostra attività, la reputo una forma di rispetto». Dati importanti per fornire informazioni chiare ai cittadini, ma anche ai decisori politici. Così se a febbraio saranno pubblicati i valori di Pm10 e 2,5 a marzo sarà la volta dei pollini, ad aprile di acque e rifiuti urbani, a maggio della balneazione, l’anno si chiuderà con amianto e radioattività ambientale.
LA SITUAZIONE AMBIENTALE NEL 2020
Nel 2020, complice anche il lockdown che ha comportato due mesi di paralisi dell’attività produttiva «è migliorata» la qualità dell’aria, dell’acqua e si è ridotto l’inquinamento acustico, spiega Marchetti. Le polveri sottili sono diminuite del 20% e gli ossidi di azoto del 30%, mentre la qualità delle acque di balneazione (mare) «è migliorata molto» rispetto all’anno precedente con «punti di eccellenti». Migliorato anche lo stato chimico delle acque superficiali, dei fiumi e dei laghi che risultato meno inquinati, mentre «lo stato ecologico è rimasto costante».
Sul fronte della depurazione Marchetti ha spiegato che sono stati eseguiti 1.000 controlli su 277 impianti il 97% dei quali è risultato conforme con solo il 3% di non conformità. Nodo critico, secondo il direttore generale, resta l’area di Falconara Marittima, sito di interesse nazionale dove insistono impianti inquinanti: qui l’Arpam ha installato 6 centraline che si attivano in caso esalazioni dall’impianto petrolchimico. Nel 2020 si sono attivate in 6 mesi 12 volte, ma non hanno mai rilevato dati «che possano far pensare a possibili rivolti sulla salute».
Minima la soglia di inquinamento urbano da traffico e industria, un dato in relazione al blocco sugli spostamenti e attività produttive in piena crisi pandemica. Nel 2020 come evidenzia il direttore non si è registrato nessun superamento. L’Arpam ha avviato uno studio sugli effetti dell’inquinamento in relazione ad una maggiore predisposizione a sviluppare effetti più gravi dell’infezione da covid-19, e dai primi risultati emerge una prima correlazione.
In decrescita il numero dei contaminati, 277 quelli attualmente presenti nelle Marche, dove 516 vedono una procedura conclusa (ovvero non sono più inquinanti). Per quanto riguarda l’amianto invece sono stati analizzati 300 campioni in un anno nel laboratorio di Pesaro, che ha riscontrato nel 40% di questi campioni la presenza di tracce di amianto in fase solida, derivanti da materiale ancora presente sul territorio. Buono anche il livello di differenziata nelle Marche che nel 2019 è risultata al sesto posto in Italia con il 70,5% di raccolta e punte del 72% a Macerata.
L’assessore Stefano Aguzzi, ha affermato che la Regione presterà la massima attenzione ai temi ambientali e ha annunciato l’intenzione di voler procedere alla realizzazione di un centro di trattamento e recupero del materiale raccolto con la differenziata per arrivare al riuso, dando così concretezza all’economia circolare: i rifiuti vengono infatti attualmente conferiti in altre regioni. Inoltre ha annunciato di essere al lavoro per redigere un nuovo piano regionale dei rifiuti che punti sulla minore produzione a monte, e una raccolta che deve restare alta.
Inoltre ha ricordato che la Regione ha approvato un regolamento per incoraggiare fra i provati la dismissione dell’amianto, stanziando 200mila euro per incentivare lo smaltimento e poi l’accento sulla necessità di redigere una nuova legge urbanistica, visto che quella attuale è “vecchia” di 12 anni.
L’ATTIVITA’ DELL’ARPAM
Nonostante il lockdown l’agenzia non ha ridotto la sua attività che è invece addirittura aumentata. «Se il 2019 è stato un anno di grande crescita per tutte le attività dell’Arpam, i numeri del 2020 testimoniano quanto l’Agenzia sia rimasta sempre operativa e presente sin dai primi giorni di crisi, senza mai interrompere i propri servizi e anzi ampliandoli, come nel caso della produzione di soluzione disinfettante fornita gratuitamente alle Forze dell’ordine e alla Sanità marchigiane» ha detto Marchetti. In crescita il numero delle stazioni di rilevamento (20) e degli analizzatori (110), ai quali si aggiungono i 34 polverimetri installati ad Ancona, Falconara Marittima, Pesaro e Fano e 6 postazioni a Falconara nell’abito del progetto Odor.Net che si attivano su segnalzione dei cittadini.
Momento cruciale quello dell’incendio al Porto di Ancona, avvenuto a nell’agosto scorso, che ha tenuto impegnati tutti i laboratori della zona per verificare l’impatto dei fumi sulla salute degli anconetani. Intensa poi l’attività di comunicazione nell’anno appena trascorso: 191 gli articoli e le notizie pubblicati, 19 i report ambientali e 571 i bollettini periodici tematici, oltre a 8 eventi formativi a carattere anche nazionale.
Nella puntuale relazione sull’attività svolta dall’agenzia, Marchetti ha sottolineato che questa “pesa” sulle tasche dei marchigiani solo 11 euro l’anno, un costo inferiore a quello medio nazionale.