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Asili nido, arrivano i buoni servizio

Prossimamente il bando. A disposizione c’è un milione di euro. Per l'assessora regionale al Lavoro Loretta Bravi: «È la prima misura di un progetto triennale per conciliare lavoro e famiglia»

Lo spazio giochi dell'asilo nido
Spazio giochi in un asilo nido

ANCONA – Sostenere i genitori che lavorano attraverso buoni servizio per gli asili nido, puntando sulle risorse del Fondo sociale europeo (Fse). È l’obiettivo di una delibera approvata dalla Giunta regionale, trasmessa al Consiglio delle autonomie locali e alla competente Commissione consiliare per un parere sui criteri di emanazione del bando. A disposizione c’è un milione di euro che verrà concesso sotto forma di buono per accedere ai servizi educativi per la prima infanzia (0-3 anni). Beneficiarie saranno le famiglie con minori a carico.

I genitori dovranno essere occupati, con un Isee non superiore ai 25mila euro. Il valore del buono sarà in proporzione al costo effettivo della retta e, comunque, non superiore ai 200 euro mensili e di durata equivalente a 10 mensilità. Le domande andranno presentate alla Regione, attraverso la piattaforma Siform, per stilare la graduatoria degli aventi diritto. I buoni-servizio saranno, poi, distribuiti dagli Ambiti territoriali sociali, ai quali verrà garantita una quota base delle risorse per gli stessi, al fine di assicurare un uniforme accesso sul territorio al fondo stanziato con le disponibilità del Fse.

Gli assessori regionali Manuela Bora e Loretta Bravi

«La Regione è impegnata a elaborare interventi anche per le persone occupate – rileva l’assessora al Lavoro, Loretta Bravi – e per le giovani famiglie, utilizzando i servizi rivolti ai minori al fine di mantenere l’occupazione, in particolare femminile. Questo primo bando, che avviamo in forma sperimentale e che sarà a regime dopo i primi dodici mesi di attività, rientra in un progetto triennale di più ampio respiro. Altri due interventi, in fase di elaborazione, andranno infatti a favore delle famiglie lavoratrici: riguarderanno il collocamento mirato delle persone diversamente abili e il sostegno a un nuovo welfare sociale, per famiglie con figli minori, anziani, disabili. Un pacchetto di misure organiche per superare la distonia tra orari di lavoro ed esigenze familiari, che prevedano forme di sostegno pomeridiano per figli fino al quattordicesimo anno di età».