
ANCONA – Presi anche grazie ad una impronta che uno dei malviventi aveva lasciato sul biglietto autostradale usato per pagare il pedaggio. Così si è chiuso il cerchio sulla banda degli 8 foggiani individuati dalla squadra mobile dorica e ritenuti gli autori del colpo al mezzo blindato della Fitist rapinato a colpi di kalashnikov in A14 tra i caselli di Loreto-Porto Recanati e Ancona sud, il 30 settembre 2015. Ad individuare l’impronta è stata la polizia scientifica dorica, grazie al gabinetto interregionale di Marche e Abruzzo diretto dal vice questore Massimiliano Olivieri. Il laboratorio speciale di evidenziazione di impronte latenti, capace di individuare anche i segni più difficili ma comunque presenti sulla superficie analizzata, ha trattato chimicamente diverse centinaia di biglietti autostradali fino ad arrivare a quello usato da uno della banda che era entrato in autostrada pagando il pedaggio con il biglietto. Il ticket incriminato sarebbe stato trovato al casello di Loreto, insieme a tanti altri pagati nello stesso periodo da altri automobilisti. La squadra mobile, dopo il colpo, ha chiesto alla società Autostrade di avere i biglietti regolarmente riscossi. Un altro ruolo chiave lo ha avuto l’area balistica del gabinetto interregionale della polizia scientifica, impegnata nelle analisi delle armi e delle traiettorie di impatto dei proiettili sul furgone blindato. Gli accertamenti poi svolti con la sezione balistica e residui dello sparo della polizia scientifica di Roma hanno permesso di raccogliere ulteriori elementi di prova.
