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Assalto alla Cgil, Gianangeli (Italexit): «Manifestare pacificamente è un diritto. Revocare il Green pass, crea tensione»

Il coordinatore regionale della formazione politica guidata dal senatore Gianluigi Paragone, chiede il ritiro immediato dell'obbligo di certificazione verde nei luoghi di lavoro, che entrerà in vigore dal 15 ottobre

Massimo Gianangeli durante un momento della manifestazione contro il Green pass ad Ancona

ANCONA -«Non si può avere paura di andare a manifestare perché non ci si sente sicuri». Così Massimo Gianangeli, coordinatore regionale di Italexit Italia, sull’assalto alla sede nazionale della Cgil a Roma durante la consueta manifestazione del sabato contro il Green pass e sui disordini scoppiati al pronto soccorso del Policlinico romano.

La formazione politica guidata dal senatore Gianluigi Paragone, si è resa promotrice nel Paese e anche nelle Marche di una raccolta firme per chiedere la revoca dell’obbligatorietà della certificazione verde, ritenuta «anti costituzionale».  Sabato a Roma erano presenti anche alcuni militanti del partito per manifestare pacificamente il proprio dissenso al Green pass.

Il movimento politico, per voce di Gianangeli, nel prendere le distanze dagli atti violenti commessi da esponenti di Forza Nuova e da alcuni manifestanti, si interroga sul perché «il Viminale non sia stato in grado di proteggere dai facinorosi, decine di migliaia di cittadini italiani, scesi in piazza per manifestare pacificamente la propria contrarietà alla certificazione verde».

«Il vecchio cliché delle infiltrazioni per mandare a monte manifestazioni pacifiche e democratiche è stranòto da decenni ormai» spiega Gianangeli nel «condannare le violenze messe in atto». Tuttavia fa notare con preoccupazione che «sta montando la rabbia popolare perché si è andati a toccare il lavoro delle persone e quindi le famiglie. C’è una tensione sociale, che se da un lato non giustifica assolutamente gli atti di violenza, dall’altro scaturisce da una imposizione, per chiesto chiediamo la revoca immediata del provvedimento (Green pass) che crea tensione e non aiuta né la ripresa economica post pandemia né la tenuta sociale».

Intanto per il 15 ottobre, giorno in cui il pass diventa obbligatorio per tutti i luoghi di lavoro, alcuni comitati sorti sui social per dire no alla certificazione verde, stanno invitando i lavoratori a restare a casa, una forma di sciopero sostenuta politicamente anche da Italexit «come anche le altre forme di sciopero e di protesta pacifiche, un diritto in democrazia».